martedì 13 novembre 2012
​Solo tre Paesi (Gran Bretagna, Svezia e Finlandia) si sono opposti, e quindi la proposta è passata a maggioranza qualificata.
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​L'Ecofin ha trovato un accordo per lo stralcio degli aiuti all'Emilia dai negoziati sul bilancio Ue 2012-2013. Lo hanno confermato fonti ufficiali. Solo tre Paesi (Gran Bretagna, Svezia e Finlandia) si sono opposti, e quindi la proposta è passata a maggioranza qualificata. Il passaggio odierno al Consiglio Ecofin dovrebbe consentire di chiudere la procedura per il via libera all'erogazione dei fondi entro la settimana. A quanto si appreso, l'ultimo voto potrebbe infatti arrivare dalla commissione bilancio dell'Europarlamento già giovedì prossimo.A consentire lo sblocco dei fondi è stata l'intensa attività diplomatica 'preparatorià svolta nel fine settimana dall'Italia attraverso la serie di contatti avuti dal ministro per gli affari europei Enzo Moavero con le istituzioni Ue e con le principali cancellerie. Un lavoro culminato nella dichiarazione diffusa da palazzo Chigi domenica sera nella quale il presidente del Consiglio Mario Monti aveva giudicato "inaccettabile" il blocco degli stanziamenti per i terremotati.Per 'liberarè i fondi per l'Emilia dal sistema di veti incrociati che si era venuto a formare intorno alle questioni dei bilanci Ue 2012 e 2013, la strategia messa in campo dall'Italia ha puntato - facendo leva sul principio della solidarietà europea - allo scorporo dell'emendamento sugli aiuti per i terremotati dal resto del pacchetto. La proposta ha raccolto il consenso di molti Paesi tra cui la Germania che, in sede di voto, si è infatti schierata in favore dello scorporo.Fonti europee ricordano comunque che nessuno ha mai messo in discussione il rispetto degli impegni Ue presi verso le popolazioni colpite dal sisma della primavera scorsa. Ma la battaglia apertasi sui bilanci Ue aveva portato di fatto i fondi dell'Emilia a essere ostaggio di negoziati su questioni di tutt'altra portata. Tanto da rendere necessaria, venerdì scorso, l'adozione di una dichiarazione del Consiglio in cui si ribadiva l'impegno 'politicò dei ventisette in favore dell'Emilia.
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