venerdì 24 agosto 2012
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​È bastato che il premier greco Antonis Samaras, in un'intervista al parigino Le Monde, accennasse alla possibilità di vendere qualche isoletta greca disabitata per aiutare il Paese ad uscire dalla grave crisi finanziaria in cui si dibatte che in Grecia è scoppiato un finimondo e in parecchi hanno già cominciato a gridare al tradimento. E ciò nonostante il premier ellenico abbia subito fissato rigidi paletti per le eventuali cessioni.  «Alcuni di questi isolotti potranno avere un utilizzo commerciale a patto che ciò non ponga problemi di sicurezza nazionale», aveva spiegato Samaras, chiarendo che non si tratterebbe di una "svendita" bensì di «trasformare un terreno inutilizzato in capitale capace di generare ricavi al giusto prezzo».  Le polemiche sono rimbalzate oggi sui giornali ateniesi secondo i quali - come riferisce Efimerida - il governo di Atene nega che vi sia l'intenzione di vendere le isole. Ma fonti attendibili confermano che l'Ente per la privatizzazione delle proprietà dello Stato (Taiped), appositamente istituito dal governo dell'ex premier Giorgos Papandreou, ha già avviato le procedure per l'alienazione di 562 isolette a privati.Il giornale pubblica inoltre uno stralcio della relazione presentata da Andreas Taprantzis, direttore esecutivo del Taiped, alla conferenza dell'Economist svoltasi ad Atene lo scorso 2 luglio. Dal documento si apprende che «dall'analisi sistematica e dall'elaborazione dei dati a disposizione, il registro delle proprietà demaniali comprende, fra l'altro, 562 tra isole ed isolette per una superficie totale di 240.000 acri (970 chilometri quadrati), e dovrebbe essere presa in considerazione la possibilità di sfruttarle». Le isole greche - tra grandi, medie, piccole e scogli - sono in tutto oltre 3.000, per una superficie complessiva di 25mila chilometri quadrati, pari all'intera Sicilia e a un quinto del territorio della Grecia. Ma, di queste, solo 127 sono abitate.A innescare le polemiche, secondo Efimerida, sarebbe stato l'uso improprio della parola «vendita» fatto dal giornalista di Le Monde che ha intervistato Samaras. Da parte sua, il governo greco ha smentito l'intenzione di vendere, spiegando che in caso si deve parlare di «sfruttamento commerciale di isolette disabitate» con la realizzazione di peschiere per l'acquacultura, fattorie solari ed eoliche, impianti di dissalazione dell'acqua marina e strutture turistiche.   Ma nessuno crede alla smentita e il giornale Demokratia rilancia l'accusa di voler «svendere i gioielli di famiglia» scrivendo che il governo «ha in programma di cedere le isole in uso ai privati per un periodo di 100 anni e a questo scopo non solo ha avviato la registrazione sistematica del patrimonio demaniale in mare ma ha pure cominciato a cercare possibili acquirenti».
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