sabato 25 agosto 2012
​Il leader greco rassicura Berlino: «Porteremo dei risultati, stiamo riducento due deficit, quello di credibilità e quello del bilancio». La replica della Cancelliera: «Mi auguro che la Grecia resti nell'euro, ma deve onorare gli impegni presi».
Il piano anti-spread è a «bande flessibili»
Berlino sente il peso della «rivalutazione interna»
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​Angela Merkel non cede: nessuna concessione di nuovi aiuti ad Atene, prima del verdetto ad ottobre della troika (Ue, Bce, Fmi). Lo ha ribadito la cancelliera tedesca ieri al cancellierato di Berlino nel corso della conferenza stampa congiunta con il premier greco, Antonis Samaras.«Mi auguro che la Grecia resti nell’euro – ha sottolineato la Merkel – ma deve rispettare gli impegni presi, privatizzare gli asset pubblici e rispettare le indicazioni della troika. La cancelliera nel suo interventi ha anche cercato di usare parole comprensive nei confronti del premier greco «sappiamo quanti grandi sacrifici siano sopportati dai cittadini ellenici». Ha quindi ribadito la sua posizione sulla monetaunica europea: «L’euro è più che un’idea, più che una valuta, è l’espressione di un’unione europea irreversibile», per questo «deve riguadagnare la fiducia dei cittadini europei».Dal canto suo il premier greco, che domani sarà a Parigi dal presidente francese Francois Hollande non ha potuto che ribadire la sua ferma intenzione di portare il popolo greco fuori dalla crisi. «La Grecia rispetterà i suoi impegni e lo sta già facendo. Sono convinto che il rapporto della troika dimostrerà che la nuova coalizione di Governo porterà dei risultati. Non voglio aggiungere altro perché penso che i fatti siano più convincenti e abbiano più valore delle parole», ha sottolineato Samaras, al termine dell’incontro con la cancelliera, aggiungendo che «i miei messaggi sono i seguenti: porteremo dei risultati, stiamo riducendo due deficit, quello di bilancio e quello di credibilità del Paese». Samaras ha anche sottolineato che «la ripresa dell’economia è di grande importanza per raggiungere i nostri obiettivi». La Grecia «è un Paese molto orgoglioso e non ci piace essere dipendenti da soldi altrui. Vogliamo essere autonomi e uscire dalla crisi e lo faremo. La Grecia ha enormi risorse inutilizzate, ha molti vantaggi competititivi, ha un patrimonio nazionale molto ricco e ha importanti risorse umane. La Grecia ha solo bisogno di una cosa sola, della possibilità di ritrovare sviluppo e crescita e se le riceve questo sarà anche un contributo alla potenza e al rafforzamento dell’Europa, perché in questo modo dimostra che è capace di risolvere i propri problemi». Secondo l’opinione pubblica tedesca, Samaras si attendeva qualche spiraglio da Berlino che però non è arrivato. I media e alcuni politici tedeschi alla vigilia del vertice hanno usato toni sarcastici come la Bild che ha definito la Grecia «un pozzo senza fondo», il cristiano-democratico, Volker Kauder, aveva consigliato alla Grecia di tornare alla dracma. Ieri la risposta di Samaras: «Se importanti politici europei parlano di un nostro ritorno alla dracma, come volete che io privatizzi, come volete che qualche investitore sia pronto a spendere da noi in euro per poi guadagnare in dracme? Fermate quelle voci». Per le privatizzazioni e i nuovi investimenti dell’Ue in Grecia si dovrà attendere ottobre.
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