martedì 15 novembre 2016
Avrebbe incassato 2 milioni di dollari per dare parere positivo su un'acquisizione da parte della compagnia petrolifera di Stato Rosneft. Sullo sfondo uno scontro negli ambienti del Cremlino
Il ministro russo dello Sviluppo, Alexei Ulyukayev (Ansa)

Il ministro russo dello Sviluppo, Alexei Ulyukayev (Ansa)

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Il ministro dello Sviluppo economico russo Alexey Ulyukayev è stato arrestato per corruzione. Secondo l'agenzia di stampa russa Interfax il primo ministro Dmitry Medvedev e il presidente Vladimir Putin sono stati informati sugli sviluppi del caso. Qualche ora dopo è giunta la notizia della sua rimozione dall'incarico governativo, a «causa della perdita di fiducia nei confronti del ministro».

Secondo quanto riferisce la portavoce del Comitato investigativo, Svetlana Petrenko, Ulyukayev avrebbe incassato una tangente da 2 milioni di dollari affinché il ministero desse una valutazione positiva che consentisse alla compagnia petrolifera di Stato Rosneft di portare a termine l'accordo per l'acquisto del 50% delle quote della compagnia Bashneft. L'acquisto era stato un'operazione dal valore di 5 miliardi di dollari. L'arresto è avvenuto "grazie ad una tempestiva segnalazione di rappresentanti di Rosneft alle forze dell'ordine, con una dichiarazione su atti illegali del ministro, inoltrata il 14 novembre", ha precisato la portavoce del Comitato investigativo, aggiungendo che la vicenda non mette a repentaglio l'acquisizione da parte di Rosneft della compagnia Bashneft.

È il più alto funzionario arrestato dal crollo dell'Urss

Ulyukayev, 60 anni, in carica da giugno 2013, è il funzionario russo di più alto livello a venire arrestato nel pieno del suo incarico dal 1991, anno del collasso dell'Unione sovietica. Molto vicino al banchiere Andrei Kostin, Ulyukayev è a capo del board di supervisione della Vtb Bank. "Il ministro è detenuto. Nel prossimo futuro gli investigatori presenteranno le accuse" nei suoi confronti, si legge nella nota del Comitato. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov commenta: "Si tratta di gravi accuse. Solo un tribunale è in grado di fornire un verdetto".

Gli scontri al Cremlino sulla compagnia petrolifera Rosneft

Non si sa ora se l'arresto porterà a una revisione dell'acquisizione di Bashneft, terreno di scontro negli ambienti del Cremlino, secondo quanto hanno riferito all'agenzia Reuters fonti vicine al governo. Il capo di Rosneft, Igor Sechin, che è anche uno degli uomini più potenti di Russia e molto vicino a Putin, ha spinto fortemente per dare luce verde all'acquisto. Ad esso tuttavia si erano opposte le figure più liberali del governo, alcune delle quali vicine al primo ministro Medvedev, secondo cui la Bashneft avrebbe dovuto essere acquisita da investitori privati. Inizialmente Ulyukayev si era opposto all'operazione, ma alla fine ha firmato l'accordo.

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