martedì 6 dicembre 2011
Nella capitale tra le persone fermate figura anche l'ex vicepremier Boris Nemzov. "Perdite inevitabili" per qualsiasi partito al potere da anni: così il premier Vladimir Putin ha commentato il risultato delle elezioni.
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"Perdite inevitabili" per qualsiasi partito al potere da anni: così il premier Vladimir Putin ha ammesso e spiegato oggi il tonfo di 14% del suo partito, Russia Unita, al voto legislativo del 4 dicembre. "Sì, le perdite ci sono e sono inevitabili. Sono inevitabili per qualsiasi forza politica, specialmente per una che ha sostenuto il peso della responsabilità per la situazione nel Paese per diversi anni", ha aggiunto il capo del governo, citato dalle agenzie.PROTESTE DELLE OPPOSIZIONI, 250 FERMATISono oltre 250 le persone fermate in Russia durante le manifestazioni di protesta celebrate nel paese per contestare i risultati elettorali del voto di domenica. Nella capitale tra le persone fermate figurano l'ex vicepremier Boris Nemzov ed il politico di opposizione Serguei Mitrojin del partito Yabloko, così come giornalisti e difensori dei diritti umani. Decine di fermi anche a San Pietroburgo. Tra i partecipanti alla manifestazione a Mosca, che gridavano "Il popolo non crede a Putin" anche l'attivista dei diritti civili Oleg Orlov che ha accusato la polizia di agire con "violenza sproporzionata".Il governo ha dispiegato unità speciali del ministero dell'Interno in zone precise di Mosca, come ad esempio la Duma, mentre diversi attivisti venivano fermati o arrestati per presunta resistenza alle forze dell'ordine. Tra questi anche il blogger Alexei Navalny, condannato a 15 giorni di detenzione.Le critiche mosse da diverse parti al voto sono state respinte oggi dal presidente russo Dimitri Medvedev, che durante una riunione con il presidente della Commissione elettorale, Vladimir Churov, ha detto che è compito del governo russo e non degli osservatori internazionali trarre conclusioni su possibili mancanze registrate durante il voto. "La prossima cosa che faranno sarà dirci come deve essere la nostra costituzione", ha ironizzato.MIGLIAIA DI GIOVANI FILO-PUTIN IN PIAZZAI movimenti giovani filo putiniani continuano a scendere a migliaia nelle piazze più vicine al Cremlino, per festeggiare con iniziative autorizzate quella che chiamano una "vittoria netta" del partito Russia unita alle elezioni legislative di domenica, nonostante il crollo di 14% punti. Stamane 15 mila militanti tra Nashi e Stal (acciaio, per indicare che non si piegano) hanno manifestato in piazza del Maneggio, sotto le mura del Cremlino. Nel pomeriggio, invece, altri 2000 Nashi si sono radunati nella vicina Piazza Pushkin. Stasera, infine, alle 18 ore di Mosca (15 in Italia), in piazza Revolutsii, a due passi dalla piazza Rossa, si daranno appuntamento i militanti di Giovane Guardia - l'ala giovanile del partito Russia Unita - del Fronte popolare russo e di Stal: sono previsti 10.000 partecipanti. L'arcipelago dei movimenti giovanili pro Putin manifesterà anche domani e dopodomani in piazza Pushkin alle 14 ora di Mosca (le 11 in Italia), con Russia Giovane e la Comunità studentesca.L'IDEOLOGO DEL CREMLINO: VOTO È SEGNO CHE IL PAESE  È GUARITOIl sistema politico russo "è stato curato dal caos degli anni '90, ora è sano, ed è tempo di andare avanti con la modernizzazione avviata da Putin e Medvedev". A parlare è il massimo ideologo del partito putiniano Russia Unita, Vladislav Surkov, uno degli uomini più vicini al premier ed eminenza grigia della cosiddetta "democrazia sovrana", che ha commentato, alla radio Eco di Mosca, i risultati delle legislative russe. Alle urne, Russia Unita si è imposta sugli altri rivali, ma con uno scarso 50% perdendo 77 seggi alla Duma. Surkov - ideatore anche dello scambio di ruoli tra presidente e premier che dovrebbe avvenire alle presidenziali del prossimo marzo - non ritiene preoccupante il calo dei consensi e, anzi, vede il risultato come una "vittoria per Russia Unita, Putin e Medvedev". Surkov, che ha definito "anomalo" l'exploit del 2007, quando la formazione di Putin raccolse il 64%, ha poi spiegato come il voto di domenica sia il segno che il Paese è sulla strada della "normalizzazione del sistema politico, che si avvia ad essere più equilibrato e stabile". Per l'"eminenza grigia del Cremlino", nel futuro della Russia c'è una "nuova realtà politica", una "nuova stabilità", fatta non più da un unico partito forte, ma da più realtà che interagiscono. "Le nostre istituzioni sono robuste e resistenti - ha garantito - e ogni tentativo di agitare la situazione e interpretarla in un modo negativo e provocatorio è destinata a fallire". "Tutto è sotto controllo", ha aggiunto quasi rivolgendosi a quella fetta di società civile che chiama i russi a scendere in piazza per protestare contro i brogli elettorali e mandare a casa il tandem Putin-Medvedev. Sulle numerose denunce di falsificazioni delle schede arrivate anche dagli osservatori internazionali ha poi lanciato una domanda dal tono sarcastico: "A quelli che gridano tanto, vorrei chiedere perchè ogni anno le previsioni dei sociologi e degli exit poll vanno così vicino ai risultati delle elezioni? Dove sono tutti questi brogli di massa?".
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