venerdì 3 giugno 2011
L'80enne si è spenta in un ospedale della Pomerania occidentale: è la 19esima vittima. Dura presa di posizione del premier russo dopo la decisione di Mosca di bloccare l'import di ortaggi e verdure fresche.
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Una donna di 80 anni, colpita dal batterio killer, è deceduta oggi in Germania. Si tratta della 19esima vittima accertata dell'Escherichia Coli in Europa. La donna si è spenta in un ospedale della Pomerania occidentale. Mentre nel Tirolo austriaco sono stati resi noti i primi due casi di contagio da Escherichia Coli, il batterio attribuito ai cetrioli e che ha già fatto diverse vittime in Europa. Si tratta di un ragazzo del Tirolo Inferiore e di una donna tedesca in vacanza nella parte orientale della regione austriaca. Quest'ultima, proveniente dalla Germania del Nord, è stata infettata da una forma particolarmente aggressiva del batterio.Per l'Oms è «una variante nuova, estremamente contagiosa e tossica» il ceppo di Escherichia Coli identificato come 0104:H4 che si è scatenato ad Amburgo e che finora ha ucciso 19 persone, di cui 18 in Germania e una in Svezia, e rischia di provocare nuove tensioni commerciali in Europa. La Russia ha deciso di bloccare l'import di frutta e verdura. Spagna e Portogallo, accusate ingiustamente di essere la causa dell'epidemia, vogliono chiedere il rimborso per i danni subiti dai loro agricoltori. A lanciare l'allarme sul ceppo che può provocare la mortale sindrome emolitico-uremica (Seu) è stata l'Organizzazione mondiale della Sanità, specificando che la variante individuata negli ultimi test di laboratorio ha geni che la rendono «resistente ad alcune classi di antibiotici» e che finora non era mai stata «individuata prima in un focolaio di infezione». DURA PRESA DI POSIZIONE DI PUTINDura presa di posizione del premier russo, Vladimir Putin, nello scontro con l'Ue seguito alla decisione di Mosca di bloccare l'import di ortaggi e verdure fresche per il batterio killer. Putin ha detto di aspettarsi spiegazioni dall'Ue sull'origine dell'epidemia, prima di valutare un'eventuale revoca del provvedimento. Ma poi ha replicato al capo della delegazione Ue a Mosca, che aveva fatto osservare che il blocco è contrario allo "spirito" del Wto, l'Organizzazione mondiale del commercio in cui la Russia vuole e potrebbe entrare entro fine anno. «Non so quale spirito contraddica - ha affermato -, ma i cetrioli che fanno morire la gente sono davvero una brutta cosa: la gente sta davvero morendo e non possiamo consentire che i russi siano avvelenati per rispettare un qualche "spirito"». LE RASSICURAZIONI DEL MINISTRO FAZIOSinora nessun caso di infezione da E. Coli relativo al focolaio in Germania è stato registrato nel nostro Paese. Trovato batterio in salame di cervo prodotto in Italia, ma non sarebbe collegato. Nel nostro Paese si può mangiare come sempre verdura e frutta cruda dopo averla lavata accuratamente e «solo chi deve recarsi nel Nord della Germania eviti di mangiare frutta e verdura cruda e non beva acqua di rubinetto». Lo afferma in una nota il ministro della Salute Ferruccio Fazio che fa il punto della situazione grazie al contributo dell'Istituto superiore di sanità che ha contribuito a identificare le caratteristiche del ceppo responsabile del focolaio epidemico in Germania. «La situazione è sotto controllo - afferma Fazio - non deve generare allarmismi e non deve modificare le nostre abitudini alimentari, a cominciare dal consumo di verdura e frutta cruda dopo averla lavata. Abbiamo allertato le Regioni, le strutture sanitarie e gli uffici sanitari alle frontiere, responsabili dei controlli sulle importazioni alimentari».Fazio ha ricordato che in Italia c'è «un efficiente sistema di sorveglianza, in grado di segnalare e curare tempestivamente eventuali casi. Sinora non è giunta alcuna segnalazione di infezione da parte di questo ceppo di batterio E.coli, né nella popolazione italiana residente, né in turisti provenienti dalla Germania». «Poiché la quasi totalità dei casi di infezione  è circoscritta alla zona di Amburgo, consiglio solo ai cittadini italiani che debbono proprio recarsi nel Nord della Germania di non consumare in loco verdura e frutta crude e di non bere acqua di rubinetto, finché la causa dell'epidemia non sarà stata accertata. Queste particolari precauzioni non sono necessarie per la popolazione italiana, per la quale sono sufficienti le normali norme igieniche già ampiamente pubblicizzate: lavare le mani, la frutta e la verdura prima di mangiarla. Lunedì prossimo affronteremo il caso nel vertice dei ministri della Salute europei già previsto a Lussemburgo e mercoledì terremo una riunione con gli assessori regionali alla Sanità».LA SCOPERTA CINESELa scoperta è stata fatta da scienziati cinesi del Genomics Institute di Pechino che hanno effettuato esami da campioni provenienti dalla Germania. Un dato che da solo dimostra come quello del batterio-killer sia caso che preoccupa le autorità sanitarie di tutto il mondo. Le persone contagiate in Europa al 31 maggio per l'Oms sono ufficialmente 1.614 (di cui 1534 in Germania e 470 hanno sviluppato la Seu), ma secondo altre fonti sanitarie tedesche il totale sarebbe già a quota 2.000. La preoccupazione monta, l'Oms ha registrato casi ormai in una decina di paesi, ed il consumo di ortaggi crolla, anche se le autorità nazionali - comprese quelle italiane - lanciano messaggi rassicuranti. Secondo la Commissione europea, per bocca della responsabile della Direzione generale della Sanità, Paola Testori Coggi, ad essere "preoccupante" è "la situazione nella zona nord della Germania, non per tutta l'Europa". La certezza finora è che tutte le vittime dell'epidemia sono passate per Amburgo. Il focolaio del contagio sarebbe quindi circoscritto. Ma mentre da una parte è chiaro che all' origine del problema non ci sono i cetrioli spagnoli, inizialmente messi sotto accusa dalle autorità tedesche e già ufficialmente 'scagionati' ieri, dall'altra è chiaro pure che la fonte dell'infezione non è stata ancora identificata. Nell'incertezza, l'agenzia per la protezione dei consumatori di Mosca ha deciso di bloccare tutte le importazioni di frutta e verdura dai paesi dell'Unione europea in Russia. La decisione è stata immediatamente giudicata "sproporzionata" dalla Commissione europea. Bruxelles ha chiesto spiegazioni ufficiali per una scelta che può provocare seri danni economici. "Non c'é particolare pericolo sulla frutta e sui legumi che vengono dalla Unione europea" ha detto Frederic Vincent, portavoce del Commissario europeo per la salute John Dalli, rilevando come l'Ue sia il primo fornitore di frutta e verdura per la Russia, ma anche come questa sia il primo mercato per l'export orto-frutticolo europeo, un mercato che vale fra i 3 ed i 4 miliardi di euro all'anno. E proprio per limitare i danni al settore agricolo, il premier spagnolo Zapatero ha definito "errore clamoroso" le affrettate dichiarazioni delle autorità tedesche nei primi giorni dell'epidemia. Zapatero ha anche annunciato che chiederà i danni, senza però precisare se Madrid esigerà la compensazione al governo tedesco o all'Unione europea, a sua volta accusata di essere stata lenta nella reazione. Sulla sua scia si è messo il ministro portoghese dell'Agricoltura, Antonio Serrano: "La Spagna è il paese più colpito, ma anche il Portogallo è stato molto danneggiato".
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