mercoledì 20 luglio 2022
Tocca ai circa 200.000 iscritti del partito Tory scegliere il loro capo che verrà annunciato il 5 settembre. Una vera rivoluzione se per guidare i conservatori venisse scelto un indiano
La ministra degli esteri Liz Truss che potrebbe diventare la prossima premier britannica il 5 settembre

La ministra degli esteri Liz Truss che potrebbe diventare la prossima premier britannica il 5 settembre - Ansa

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Sarà uno scontro all'ultimo sangue per la guida del partito conservatore e del Regno Unito intero quello tra l'ex ministro delle Finanze e del Tesoro Rishi Sunak, 42 anni, e la ministra degli Esteri Liz Truss, 46 anni.

I deputati Tory hanno scelto loro due per il sondaggio finale, quello che verrà condotto da oggi fino al 5 settembre, via voti postali, tra i circa duecentomila membri del partito Tory, che è, storicamente, il più a lungo al potere in Gran Bretagna anche se i sondaggi, per ora, danno come favorita la Truss.

Bionda e decisa la Truss potrebbe essere una futura lady di ferro, un personaggio al quale si è ispirata e che ha interpretato, ancora alle elementari, in una recita scolastica. Si è fatta riprendere in cima a un carro armato, proprio come la Thatcher, anche se da bambina, i genitori, laburisti tutti e due, l'avevano portata a manifestazioni contro l'allora premier.

Sunak, popolare tra i deputati, è meno gradito alla base del partito composta da pensionati vecchio stampo che amano la Brexit e detestano lo stato. Ai loro occhi l'ex ministro delle Finanze ha commesso errori imperdonabili come aver dissanguato le casse del Tesoro, alzando le tasse ai livelli più alti dagli anni cinquanta, per aiutare i dipendenti lasciati a casa durante i primi mesi della pandemia oltre ad essersi inimicato i fedelissimi di Johnson affondando, tra i primi, il pugnale delle sue dimissioni nella carriera politica dell'ex premier.

Su Sunak pesa anche l'ombra dell'evasione delle tasse da parte della moglie, la ricchissima Akshata Murthy, che ha usato il suo status di non residente per sfuggire al Fisco.

L'ex ministro delle finanze, l'indiano Rishi Sunak che potrebbe essere il successore di Boris Johnson

L'ex ministro delle finanze, l'indiano Rishi Sunak che potrebbe essere il successore di Boris Johnson - Reuters

La Truss, invece, per gli iscritti del partito, avrebbe il merito di voler eliminare la burocrazia e promuovere il libero mercato, due cavalli di battaglia di Margaret Thatcher. Proprio a questi temi la ministra degli esteri ha dedicato il volume “Britannia senza catene”, scritto nel 2010, quando è riuscita, dopo dieci anni di tentativi, a entrare nella Camera dei Comuni.

Figlia di un professore di matematica e di un’infermiera, ha definito i genitori di sinistra e si è poi laureata ad Oxford in politica, filosofia ed economia, una specializzazione pensata proprio per la classe dirigente britannica

Come la lady di ferro anche Liz Truss ha sposato un compagno conservatore, Hugh O'Leary, conosciuto a un congresso del partito nel 1997. I due hanno due figlie. Con un impressionate curriculum di incarichi politici alle spalle, ministra dell'ambiente, ministra della giustizia, ministra del tesoro, ministra del commercio internazionale e, infine, ministra degli esteri, Truss ha buone possibilità di battere Sunak. La Truss, che ha votato per rimanere nella Ue, nel referendum del 2016, con il quale la Gran Bretagna ha deciso di abbandonare l'Europa, è poi diventata una fanatica della Brexit. Da ministra degli esteri ha sostenuto Boris Johnson quando quest'ultimo ha abbandonato il protocollo nordirlandese, che lui stesso aveva firmato con la Ue nel gennaio 2020 ed è entrato in vigore un anno dopo. Se verrà scelta come premier si prevedono duri scontri sulla questione nordirlandese con l'Unione Europea che ha avviato azione legale contro la Gran Bretagna per violazione del diritto internazionale.

Comunque finisca la gara il neo premier sarà un segno evidente di una Gran Bretagna che cambia. Sarebbe stato impensabile, infatti, soltanto fino a qualche anno fa, immaginare che un indiano potesse guidare un partito sinonimo da sempre delle elites bianche e protestanti. Persino di Winston Churchill esistono scritti razzisti che disprezzano le etnie di colore.

Benchè si sia formato nelle esclusive scuole privata che formano la classe dirigente britannica Sunak è, infatti, figlio di migranti indiani, arrivati nel Regno Unito, dall'Africa orientale, negli anni sessanta.

Di Sunak, come potenziale successore di Johnson, si parla da tempo, anche se la scoperta che la ricchissima moglie, Akshata Murthy, non pagava le tasse, passandosi come non residente nel Regno Unito, ha fermato la candidatura del marito.

Il vincitore, il prossimo 5 settembre, erediterà una Gran Bretagna in pessimi condizioni, le peggiori forse del dopoguerra con un'inflazione galoppante che si dirige verso il tasso annuale dell' 11%, una crescita ferma, una minaccia di una nuova ondata di scioperi, con oltre 115000 postini che si preparono alla più importante cessazione del lavoro della storia e la sterlina ai bassi storici contro il dollaro per non parlare delle difficoltà economiche provocate dalla Brexit e della questione nordirlandese ancora in sospeso.

Buffone e accattivante come sempre, il premier uscente Boris Johnson ha affrontato il suo ultimo "Question Time", lo scambio settimanale con i deputati del parlamento di Westminster, citando una frase resa celebre da Arnold Schwarzenegger nel film "Terminator 2", "hasta la vista, baby".


Cosi ha lasciato, dopo due anni, quell'aula nella quale si è scontrato tante volte con il leader dell'opposizione Keir Starmer.

Nello scontro finale con il suo oppositore Starmer BoJo lo ha paragonato agli "inutili" dissuasori anti-parcheggio, usando il suo linguaggio colorito, mentre i deputati conservatori ridevano e l'aula si animava. Dal canto suo, Starmer ha inizialmente augurato "il meglio per il futuro" a Johnson e famiglia, ma poi si è concentrato sugli attacchi diretti più che altro contro il partito di maggioranza, mettendo in evidenza i dissidi interni che contraddistinguono la corsa finale per trovare il nuovo leader.

Il premier uscente Boris Johnson

Il premier uscente Boris Johnson - Ansa



Johnson si è anche lasciato andare all'autocongratulazione, ricordando ai colleghi deputati i suoi meriti e parlando di una "missione largamente compiuta" e indicando anche la via a chi verrà dopo di lui: "Bisogna stare vicino agli americani, difendere gli ucraini, proteggere la libertà e la democrazia ovunque, oltre a tagliare le tasse e deregolamentare ovunque possibile, per rendere questo Paese il posto migliore in cui vivere e investire".

"Soprattutto ricorda", ha detto ancora il premier uscente al suo successore del quale non si conosce, per ora, il nome "che non è Twitter che conta, ma la gente che ci ha mandato qui".


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