sabato 6 ottobre 2018
La vittoria del “sì” è data per scontata con un punteggio che potrebbe raggiungere il 90% dei voti: per la legge il matrimonio sarà solo tra “uomo e donna”. L'affluenza sarà un test per il governo
Seggio a Bucarest: in 11 milioni votano sulle nozze gay (Ansa)

Seggio a Bucarest: in 11 milioni votano sulle nozze gay (Ansa)

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I romeni sono chiamati alle urne oggi e domani per mettere al bando le nozze gay, in un referendum sostenuto dalla sinistra al governo in grosse difficoltà di consensi per il modo in cui amministra il Paese. I 19 milioni di elettori si esprimeranno fino a domani sera per approvare un cambio della definizione di matrimonio in modo che solo "un uomo e una donna" possano unirsi e non più "coniugi", come attualmente prevede il legge fondamentale.
La maggioranza socialdemocratica (Psd) ha deciso di lasciare i seggi elettorali aperti per due giorni, sperando di riempire il numero di elettori in questa consultazione la cui principale incognita è la partecipazione: la soglia del 30% degli elettori registrati deve essere raggiunta per convalidare il referendum.
Gli oppositori del voto scommettendo sul boicottaggio, la vittoria del "sì" è assicurata, con un punteggio che potrebbe raggiungere il 90% dei voti. Una bassa affluenza sarebbe vista come una battuta d'arresto per i socialdemocratici che si sono presentati durante la campagna a fianco di alti prelati ortodossi. Il referendum emana da una "Iniziativa dei cittadini", gruppo di cristiani impegnati in politica, che ha presentato tre milioni di firme in tal senso.

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