mercoledì 15 maggio 2019
Per il Consiglio comunale "la tecnologia di riconoscimento facciale mette in pericolo i diritti civili e le libertà civiche in contrasto in modo importante con i suoi cosiddetti benefici"
San Francisco è la prima città a vietare il riconoscimento facciale
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San Francisco è la prima città degli Stati Uniti a vietare l'uso della tecnologia di riconoscimento facciale da parte di polizia e altre agenzie del governo. Otto dei nove membri del consiglio municipale si sono espressi a favore del divieto, che deve ancora passare per un voto procedurale la settimana prossima, con scarsa probabilità che cambi qualcosa. Il divieto non riguarda aeroporti o luoghi regolati dalle autorità federali. "La tecnologia di riconoscimento facciale mette in pericolo i diritti civili e le libertà civiche in contrasto in modo importante con i suoi cosiddetti benefici", si legge nelle motivazioni della decisione, per cui la tecnologia "esacerberà l'ingiustizia razziale e minaccerà la nostra capacità di vivere liberi da ogni sorveglianza permanente del governo". Il divieto s'inquadra in un regolamento più vasto sull'uso dei sistemi di sorveglianza e la revisione delle politiche in materia, con condizioni più rigide e necessità di approvazione preventiva del consiglio per le agenzie municipali.

Misura simile è prevista a Oakland. La tecnologia è accusata di invasione della privacy e inaffidabilità dai critici. Tra i casi controversi di uso di questa tecnologia c'è, secondo New York Times, quello da parte delle autorità cinese: userebbero questa tecnologia integrata a un vasto uso di telecamere di sorveglianza per individuare i membri della minoranza musulmana uigura, dopo aver programmato i sistemi con le loro caratteristiche fisiche. Sarebbe il primo esempio noto di uso da parte di un governo di intelligence artificiale per creare profilazione razziale.


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