lunedì 30 maggio 2011
I maltesi hanno votato sì, con il 54 per cento dei voti, all'introduzione del divorzio. Si tratta di un voto che segna una svolta nella storia della piccola isola mediterranea, considerata da Papa Giovanni Paolo II come "bastione della fede cattolica".
COMMENTA E CONDIVIDI
I maltesi hanno votato sì, con il 54 per cento dei voti, all'introduzione del divorzio. Si tratta di un voto che segna una svolta nella storia della piccola isola mediterranea, considerata da papa Giovanni Paolo II come "bastione della fede cattolica". Era l'ultimo Paese europeo a bandire la pratica del divorzio. Soddisfatti per il successo ottenuto ai seggi i leader del movimento per il Sì. "È ancora presto per anticipare cosa succederà adesso, ma un cosa è certa: Malta sta cambiando", ha detto il deputato laburista Evarist Bartolo, co-firmatario del disegno di legge sull'introduzione del divorzio che adesso verrà portato in Parlamento forte del successo al referendum. Il primo ministro Lawrence Gonzi, che si era apertamente schierato per il No, ha ammesso la sconfitta e ha chiesto al Parlamento di rispettare il risultato del referendum. "Adesso che il popolo si è espresso, tocca a tutti i parlamentari rispettare la volontà del popolo", ha detto Gonzi in un messaggio televisivo. Anche Arthur Galea Salomone, portavoce del Movimento per il No, si è detto deluso per il risultato ma ha aggiunto: "Il popolo ha scelto. Questa è la democrazia e noi rispettiamo il risultato".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: