mercoledì 3 marzo 2021
Allarme per la ripresa delle azioni terroristiche dopo un precedente attacco e la reazione americana. Tra due giorni la visita del Papa.
I controlli di polizia in tutto l'Iraq sono stati aumentati in vista della visita del Papa

I controlli di polizia in tutto l'Iraq sono stati aumentati in vista della visita del Papa - Reuters

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Almeno 10 razzi hanno colpito nell'ovest dell'Iraq la base militare di Ain al-Asad, che ospita le truppe Usa. Lo riferiscono la coalizione a guida Usa e l'esercito iracheno. L'attacco di oggi giunge due giorni prima della visita di papa Francesco in Iraq, in cui il pontefice si recherà a Baghdad, nel sud del Paese e nella città settentrionale di Erbil. La base militare colpita si trova nella provincia di Anbar. Secondo fonti non confermate un contractor sarebbe tra le vittime.
Secondo quanto riferisce il colonnello Wayne Marotto, portavoce della coalizione a guida Usa, i razzi hanno colpito la base alle 7.20 ora locale. Successivamente l'esercito iracheno ha comunicato che l'attacco non ha causato perdite significative e che le forze di sicurezza hanno trovato la piattaforma di lancio usata per i missili. Marotto fa sapere che le forze di sicurezza irachene stanno guidando un'indagine sull'attacco alla base di Ain al-Asad. Si è trattato del primo attacco da quando gli Usa la scorsa settimana hanno colpito obiettivi di una milizia sciita irachena sostenuta dall'Iran, al confine tra Iraq e Siria, alimentando timori che si potesse ripetere l'escalation di attacchi dell'anno scorso l'uno in risposta dell'altro, che culminarono con il raid Usa in cui fu ucciso il generale iraniano Qassim Soleimani fuori dall'aeroporto di Baghdad. Il raid Usa della scorsa settimana lungo il confine Iraq-Siria era giunto in risposta al lancio di una serie di razzi che aveva preso di mira la presenza statunitense in Iraq: in uno di questi era stato ucciso un contractor della coalizione a guida Usa, originario delle Filippine, fuori dall'aeroporto di Erbil. Dopo quel raid, il Pentagono disse che era "una risposta militare proporzionata" presa dopo avere consultato i partner della coalizione.
La base presa di mira oggi, quella di Ain al-Asad appunto, è la stessa che l'Iran colpì con una pioggia di missili a gennaio dell'anno scorso in risposta all'uccisione di Soleimani. Allora decine di soldati Usa rimasero feriti. Le truppe Usa in Iraq hanno notevolmente ridotto la loro presenza nel Paese l'anno scorso sotto l'amministrazione Trump: si sono ritirate da diverse basi irachene, per concentrarsi principalmente proprio ad Ain al-Asad e a Baghad. Durante la presidenza di Donald Trump frequenti attacchi con razzi hanno preso di mira la Zona verde fortificata a Baghdad, che ospita l'ambasciata Usa, portando a minacce di chiusura della stessa sede diplomatica e a un'escalation di raid.

L'attacco di eiri, secondo fonti ecclesiali irachene riprese in Italia non sembra però collegato alla visita di papa Francesco. «Ci sono stati lanci di razzi sulla base internazionale in Iraq, ma vengono considerati non eccezionali da chi è sul territorio, come qualcosa di non straordinario. Nessuno individua una correlazione con la visita apostolica Papa», ha detto Alessandro Monteduro, direttore della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre.

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