mercoledì 23 gennaio 2019
Damasco minaccia Israele: pronti ad attaccare l'aeroporto di Tel Aviv. Erdogan vola a Mosca da Putin
Raqqa, 600 corpi ritrovati in una fossa comune
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Circa 600 corpi senza vita sono stati riesumati da una fossa comune a Raqqa, nel nord della Siria, in quella che per tre anni, e fino al 2017, è stata la "capitale" del Daesh nel Paese in guerra. Lo ha riferito il consiglio locale della città, controllata dalle forze curdo-siriane e dalla Coalizione a guida Usa. Il consiglio comunale di Raqqa ha fatto sapete che si tratta della 14esima fossa comune individuata in città e nei dintorni. L'elenco delle violenze non si ferma qui. Un'autobomba è esplosa di fronte a un centro sociale di Afrin, nella Siria settentrionale, usato come quartier generale dalla brigata Ahrar al-Sharqiya dell'Esercito libero siriano: almeno tre i morti. Almeno venti civili poi, tra cui donne e bambini, sono stati uccisi in raid aerei attribuiti alla Coalizione anti-Daesh a guida Usa nella Siria sud-orientale.
Intanto ribolle il fronte politico militare. La Siria potrebbe rispondere all'attacco israeliano all'aeroporto di Damasco con un attacco “simmetrico” allo scalo di Tel Aviv. Lo ha detto l'ambasciatore di Damasco all'Onu, Bashar Jafaari, durante una riunione del Consiglio di sicurezza. «Se il Consiglio non adotta misure per fermare la ripetuta aggressione israeliana in Siria - ha detto - Damasco eserciterà il suo legittimo diritto all'autodifesa e risponderà all'aggressione all'aeroporto di Damasco nello stesso modo, attaccando l'aeroporto di Tel Aviv». Il presidente turco Erdogan sarà, poi, a Mosca per colloqui con il presidente Putin su questioni regionali, inclusi i più recenti sviluppi in Siria, e sulle relazioni turco-russe. «La Turchia non sta solo combattendo ogni forma di terrorismo in Siria. Stiamo anche lavorando per una soluzione politica a questa devastante crisi della porta accanto». Lo ha scritto su Twitter il capo della comunicazione della Presidenza di Ankara, Fahrettin Altun. «L'integrità territoriale e la stabilità politica della Siria sono priorità chiave della Turchia. Continueremo a lavorare per questi obiettivi», ha aggiunto il portavoce turco.

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