lunedì 16 novembre 2015
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​Ci sono molte domande ancora senza risposta nelle indagini sugli attentati di venerdì a Parigi. Il quotidiano Le Monde ne ha raccolte alcune.Ci sono rifugiati tra i terroristi? Il passaporto di un richiedente asilo siriano passato per la Grecia è stato trovato accanto a uno dei kamikaze dello Stade de France. Ma il ministro della Giustizia Christiane Taubira ha detto che è falso: almomento perciò non è possibile dire se tra gli autori delle stragi ci sia un rifugiato.
Chi ha sparato nel decimo arrondissement? Almeno 15 persone sono morte nell'assalto del 21 e 25 di venerdì al bar Le Carillon e al ristorante Le Petit Cambodge (all'angolo tra rue Alibert e rue Bichat). Alle 21 e 32, almeno cinque persone sono stateuccise al Café Bonne Bière, in rue de la Fontaine-au-Roi. Alle 21 e 36, almeno altre 19 persone trovano la morte al 92 di rue de Charonne. Ogni volta i testimoni hanno parlato di uomini armati a bordo di una Seat Leon nera. Non se ne conosce il numero, potrebbe trattarsi di un terzo gruppo di fuoco.
Un kamikaze ha tentato di entrare allo Stade de France? Il Wall Street Journal ha raccolto la testimonianza anonima di unafunzionario della sicurezza dello stadio, secondo il quale un kamikaze aveva un biglietto per la partita Francia-Germania e ha tentato di entrare nella struttura un quarto d'ora dopo l'inizio della partita. I controlli di sicurezza ne avrebbero individuato la cintura esplosiva e, dopo esser stato fermato, l'uomo ha indietreggiato e si è fatto saltare in aria. Le Monde non ha trovato conferme.
Quanti terroristi e complici in fuga? Si ignora l'identità e il ruolo di tre persone fermate sabato su un'auto alla frontiera belga. Potrebbe trattarsi del terzo gruppo di fuoco o dicomplici. Si ignora anche se altri terroristi siano ancora in libertà.
L'arresto di un uomo in Germania è collegata? Un uomo in possesso di fucili mitragliatori e di esplosivi è stato arrestato in Baviera il 5 novembre. Il capo del governo bavarese hacollegato l'uomo agli attentati, mentre il ministro dell'Interno di Berlino si è mostrato più prudente.
 
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