giovedì 7 aprile 2016
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Per aprire un’impresa in un paradiso fiscale bastano pochi click e un migliaio di euro, senza muoversi dal proprio ufficio. È la promessa di studi legali, società di consulenza e professionisti di “ingegneria fiscale” che mettono a disposizione degli aspiranti evasori online veri e propri portali di ecommerce e dell’elusione fiscale. I listini partono da 790 euro per una società offshore alle Seychelles, salgono a 890 per puntare sullo Stato Usa del Dalaware, mentre per andare a Panama, una delle mete più ambite prima della fuga di dati, bisogna sborsare almeno 990 euro. A questi bisogna aggiungere altri 350 euro per avere un conto corrente estero. Ci sono soluzioni a misura di pensionato, come fondi per tenere la propria eredità al riparo di sguardi indiscreti, e di broker finanziario, con società offshore per investire sul Forex. Si può mettere nel carrello un semplice conto corrente criptato, ma anche la residenza in Paesi “comprensivi” come la Repubblica Domenicana o addirittura l’acquisizione di complessi gruppi a scatola cinese. Sono in vendita imprese già registrate, chiavi-in-mano, o è possibile aprirne di nuove. Alcuni servizi aggiuntivi, poi, sono molto raccomandati come il «direttore prestanome» o persino l’«azionista prestanome » (a partire da 350 euro) per proteggere la propria identità con l’anonimato più totale. Il rischio di truffe e problemi legali, evviamente, è dietro l’angolo. Tutte le operazioni avvengono online a partire dalla consulenza iniziale, con servizi di comunicazione criptate oppure via Skype.
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