sabato 20 agosto 2022
Ma l'impianto nucleare "non sarà smilitarizzato". Ancora accuse tra Mosca e Kiev sulla minaccia nucleare
Una immagine dall'alto della centrale di Zaporizhzhia

Una immagine dall'alto della centrale di Zaporizhzhia - Reuters

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Nel ginepraio di accuse, allarmi, minacce e intimidazioni che avvolge come una nube tossica la centrale nucleare di Zaporizhzhia – il più grande impianto nucleare d’Europa, oggi controllato dai russi – , una cosa è certa. Non ci sarà, da parte di Mosca, alcuna smilitarizzazione. L’appello lanciato dal segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres è destinato a rimanere lettera morta. E che – lo ha detto lo zar in persona che a metà settembre vedrà l’omologo cinese Xi Jinping – il «rischio di una catastrofe su larga scala» è da imputare solo al comportamento di Kiev e ai sui «bombardamenti sistematici» contro il sito nucleare. In un colloquio telefonico con il presidente francese Emmanuel Macron, Vladimir Putin si è detto favorevole a una visita, da effettuare «al più presto» dell’Aiea (l’Agenzia internazionale per l’energia atomica) alla centrale nucleare ucraina, ispezione che potrebbe avvenire già a settembre.
Mosca, dunque, non ha nessuna intenzione di lasciare Zaporizhzhia. Secondo Vladimir Rogov, esponente del consiglio della amministrazione russa locale, «la smilitarizzazione è inaccettabile perché oggi solo i sistemi di difesa aerea russi e solo i soldati russi proteggono la centrale nucleare dalla distruzione e dalle conseguenze irreparabili, da un disastro causato dall’uomo e da tutto ciò con cui l’umanità dovrà fare i conti per decenni». A sua volta, il vice ministro degli Esteri russo Sergeij Ryabkov ha accusato Kiev di «giocare con la sicurezza nucleare» mettendo a rischio «il più grande impianto nucleare d’Europa con potenziali rischi per un vasto territorio, non solo adiacente a questa centrale, ma ben oltre i confini ucraini. Questa facilità è la prova che le persone hanno completamente perso il senso della realtà e, per i loro obiettivi politici e geopolitici, sono pronte a infliggere una seconda Chernobyl».
Cosa sta accadendo attorno e dentro la centrale? Le certezze sono poche, velate dalle accuse delle due macchine propagandistiche. Secondo un video ottenuto dalla Cnn, veicoli militari russi sono entrati all’interno di una sala delle turbine collegata a un reattore nucleare della centrale. Tramite la geolocalizzazione, la Cnn ha confermato l’autenticità del video, anche se non è chiaro a quando risalga.
Il filmato mostra una delle sei sale delle turbine situate sul lato occidentale della centrale nucleare, che si trova nella città sudorientale di Enerhodar nel sud dell’Ucraina. Ogni sala delle turbine è collegata a un’altra che ospita un reattore nucleare. I veicoli, che dalle immagini sembrano normali camion russi almeno uno dei quali con la scritta “Z”, si trovavano a circa 130 metri dal reattore. Altro nodo inquietante: la supposta volontà dei russi di “staccare” la corrente all’impianto, misura che comporterebbe (secondo gli ucraini) rischi incalcolabili alla sicurezza della centrale. Anche ieri il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha chiesto che Zaporizhzhia non venga disconnessa dalla rete elettrica ucraina. «L’elettricità di Zaporizhzhia è ucraina. Questo principio deve essere pienamente rispettato», ha affermato Guterres durante la visita di ieri al porto di Odessa.
Non si ferma poi la ridda di accuse incrociate tra Kiev e Mosca. La strategia ucraina è quella di “internazionalizzare” il più possibile il dossier Zaporizhzhia, con le accuse a Mosca di sta preparando «una provocazione. Al personale autorizzato è stato ordinato di restare a casa, con l’eccezione di un piccolo numero di dipendenti che saranno ammessi nel sito». Su l’altro fronte, Mosca accusa Kiev di «un comportamento inaccettabile» con i continui bombardamenti ai danni della struttura.
Sul fronte è ancora la regione di Kharkiv a trovarsi nel mirino di Mosca. Secondo il portavoce del ministero della Difesa di Mosca, Igor Konashenkov le forze russe «hanno colpito con un bombardamento di precisione la 14ma Brigata meccanizzata ucraina a Staryi Saltiv, infliggendo oltre 100 perdite al nemico». È poi salito a 21 il numero delle dei missili russi che hanno colpito un edificio residenziale e un dormitorio. Secondo l’intelligence britannica la pressione su Kharkiv serve all’esercito russo per «costringere l’Ucraina a mantenere forze significative su questo fronte, per evitare che vengano impiegate altrove».

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