giovedì 27 dicembre 2012
Yosef Nadarkhani era stato rilasciato lo scorso settembre dopo quasi tre anni di carcere. SI trovava  in libertà vigilata ma il giorno di Natale  è stato nuovamente riportato in carcere. In primo grado era stato condannato a morte per apostasia.​
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​Yosef Nadarkhani, il pastore cristiano imprigionato in Iran per apostasia e rilasciato nel settembre scorso dopo quasi tre anni in carcere, è stato nuovamente arrestato il giorno di Natale nella sua città di Rasht. Lo riferiscono alcuni media iraniani, precisando che il giovane pastore cristiano è stato preso in custodia per scontare i 45 giorni che gli restano per completare la condanna a tre anni di carcere.  Inizialmente, a Nadarkhani era stato detto che li avrebbe passati in libertà vigilata.Il giovane, condannato a morte in primo grado per apostasia, era stato successivamente assolto ma gli era stata comunque inflitta una pena a tre anni di reclusione per la sua attività di evangelizzazione tra i musulmani.  Il suo caso aveva richiamato l'attenzione della comunità internazionale, con la mobilitazione di diversi gruppi per i diritti umani che avevano fatto pressioni per la sua liberazione. Nel settembre scorso, dopo quasi tre anni di carcere, Nadarkhani era stato rilasciato. Da allora, tuttavia, il suo avvocato, Mohammed Ali Dadkhah, è rinchiuso nella famigerata prigione di Evin per il suo impegno a favore della causa del pastore e di altri casi di diritti umani.
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