venerdì 1 febbraio 2019
Il viceministro russo Ryabkov: «Non ignoreremo questa minaccia». Oggi il segretario di Stato Usa Pompemo annuncerà l'uscita dal trattato nucleare Inf sulle armi e media gittata
Un militare russo di guardia a un missile Iskander M che non violerebbe il trattato Inf (Ansa)

Un militare russo di guardia a un missile Iskander M che non violerebbe il trattato Inf (Ansa)

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Gli Stati Uniti potrebbero dispiegare in Europa "48 missili da crociera" che metteranno "in pericolo" la Russia centrale e Mosca "non può ignorare questa minaccia". L'ammonimento è arrivato dal vice ministro degl iEsteri russo, Serghei Ryabkov, intervistato dall'emittente Rossiya 24. "Dopo che i sistemi Aegis Ashore saranno schierati in Polonia", ha spiegato il diplomatico, "potrebbero essere aggiunti altri 24 missili nucleari Tomahawk in Romania, che porteranno a 48 il totale dei missili operativi con raggio di 2.500 chilometri". Il sistema missilistico di difesa Aegis Ashore fa parte del cosiddetto Scudo antimissile in Europa orientale, contro i missili balistici di corto e medio raggio, ma la sua installazione da anni è contestata da Mosca.

Questo nel giorno in cui, anticipa la Cnn, il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, annuncerà che gli Usa sospenderanno la loro partecipazione al trattato nucleare Inf (Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty), sulle armi nucleari di portata intermedia, che è al centro della sicurezza dell'Europa dalla Guerra fredda.

Usa ed Europa accusano Mosca di violare il patto dal 2014; la Russia, dal canto suo, smentisce le accuse definendole senza fondamento e accusa a sua volta Washington. La sospensione solleva preoccupazioni di una nuova corsa alle armi. A ottobre il presidente Usa, Donald Trump, aveva annunciato la sua intenzione di ritirarsi dall'Inf, siglato da Urss e Stati Uniti nel 1987 e che abolisce l'utilizzo di missili terrestri di portata fra 500 e 5.500 chilometri, sostenendo che la Russia non lo rispettasse. Il mese scorso, poi, Washington aveva dato a Mosca due mesi di tempo, con scadenza il 2 febbraio, per smantellare i nuovi missili che a suo giudizio sono in violazione del trattato, minacciando altrimenti di lanciare la procedura di ritiro. L'annuncio di Pompeo, dunque, dovrebbe giungere poco prima dello scadere dell'ultimatum; dopo l'annuncio di ritiro, gli Usa avranno 180 giorni per completarlo, a meno che la Russia non ritorni ad applicare appieno l'accordo del 1987, scrive la Cnn.

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