venerdì 25 ottobre 2019
L’Oms: la vaccinazione di massa ha permesso di sconfiggere quasi del tutto la malattia. Resta ancora una tipologia, endemica in Asia
Bimbe pachistane in fila in attesa della somministrazione della dose  di vaccino contro la poliomielite  in un centro pubblico nell’area di Basti  nella capitale Islamabad (Ansa)

Bimbe pachistane in fila in attesa della somministrazione della dose di vaccino contro la poliomielite in un centro pubblico nell’area di Basti nella capitale Islamabad (Ansa)

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Manca solo un passo, l’ultimo, poi la sfida alla poliomielite sarà definitivamente vinta. Ieri, nella Giornata mondiale contro la polio, una commissione internazionale indipendente di esperti ha dichiarato eradicato anche il polio virus di tipo 3 – una delle tre varianti del virus –, a quattro anni di distanza da un annuncio simile che aveva riguardato il tipo 2.

«Un passo storico», secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che ha quindi evidenziato come ormai in forma selvaggia circoli soltanto il virus di tipo 1. I casi globali di poliomielite, malattia altamente contagiosa che nel secolo scorso è stata tra le più temute a livello infantile, sono crollati del 99 per cento a partire dal 1988 grazie ad intense campagna di vaccinazione.

Il virus di tipo 1 è però ancora endemico in Pakistan e Afghanistan, dove ha contagiato 88 persone quest’anno, un dato in netta crescita rispetto agli appena 22 casi del 2017 e legato all’ostilità di gruppi locali nei confronti delle vaccinazioni. Secondo Matshidiso Moeti, direttore regionale dell’Oms per l’Africa, «l’eradicazione del polio virus di tipo 3 è una pietra miliare verso un mondo libero dalla polio, ma non ci possiamo adagiare».


-99%
il crollo dei casi di poliomielite nel mondo a partire dal 1988 grazie alle campagne di vaccinazione
88
i casi di poliomielite rilevati in Afghanistan e Pakistan, gli unici due Paesi
in cui il virus di tipo 1 è endemico

Da parte sua Seth Berkley, a capo dell’alleanza globale per i vaccini Gavi, ha parlato di «vittoria decisiva» nella lotta al virus. Il virus della polio può penetrare nel sistema nervoso centrale e causare paralisi irreversibile (e anche la morte) nel giro di poche ore. Non esiste una cura, ma l’infezione, che avviene per via oro-fecale, può essere prevenuta proprio grazie ai vaccini.

Nelle popolazioni non vaccinate e in regioni in cui l’immunità è bassa e le condizioni igieniche scarse, il virus può invece riemergere e diffondersi rapidamente. È successo appena il mese scorso nelle Filippine, che stanno predisponendo una campagna di vaccinazione di emergenza dopo che sono stati registrati i primi due casi di polio negli ultimi vent’anni. Per questo Moeti ha esortato le autorità locali a restare vigili: «Gli Stati devono rafforzare l’immunizzazione di base per proteggere le comunità ed evitare anche il minimo rischio del riemergere della polio».

L’ultimo caso di polio di tipo 3 - quello di cui ora è stata annunciata l’eradicazione - è stato identificato nel 2012 nel nord della Nigeria. Da allora le autorità sanitarie globali hanno intensificato il loro monitoraggio per assicurarsi della sua scomparsa. Fino all’annuncio di ieri. Certo la strada per un mondo completamente libero dalla polio resta lunga, ma l’obiettivo è un po’ più vicino. Già nel 1988 la Commissione globale per la certificazione dell’eradicazione della poliomielite - una partnership di cui fanno parte anche Oms e Rotary International - aveva ipotizzato di sconfiggere definitivamente il virus entro l’anno 2000.

Tra i problemi riscontrati dagli esperti per l’eradicazione della polio anche un effetto imprevisto dei vaccini nella loro forma orale. Il vaccino contiene infatti una versione attenuata dei virus, sufficiente per indurre il sistema immunitario dei bambini vaccinati a reagire e ad affrontare, eventualmente, i tre tipi di virus della poliomielite. Dopo anni di utilizzo, è emerso che in alcuni casi i virus del tipo 2 possono mutare, in una forma che viene espulsa con le feci e che può poi contagiare i bambini non vaccinati.

Questa eventualità ha contribuito a creare in alcune zone ulteriore diffidenza verso la vaccinazione, rendendo più complicata la somministrazione della versione orale. Il percorso si è insomma dimostrato più accidentato del previsto, ma il nuovo traguardo annunciato ieri dagli esperti internazionali dimostra, secondo Carol Pandak del programma “PolioPlus”, che un mondo polio- free è raggiungibile.

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