giovedì 11 maggio 2017
Il giovane blogger era stato bloccato in una chiesa ortodossa e giudicato colpevole di incitamento all'odio religioso da un giudice della città di Ekaterinburg: sospesa la pena di 3 anni e mezzo
Giocava a Pokemon go in chiesa: non finirà in carcere
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Il blogger Ruslan Sokolovsky che ha giocato a Pokemon Go all'interno di una chiesa in Russia è stato ritenuto colpevole di incitamento all'odio religioso da un giudice della città di Ekaterinburg, nella regione degli Urali. ma non finirà in carcere. Dopo il giudizio di colpevolezza, infatti, il giudice ha ritenuto di sospendere l'applicazione della pena inflitta di 3 anni e mezzo di carcere.

Il caso aveva suscitato polemiche: da un lato la giusta considerazione dell'offesa al luogo religioso al limite concerto della blasfemia, dall'altro però l'incongruità della pena e il procedimento di arresto. Il gioco, in voga alcuni mesi fa (il fermo risale infatti al settembre scorso) soprattutto in Occidente, è comunque in "declino" anche in Russia dove il numero dei seguaci dell'applicazione sul telefonino resta comunque elevato.
Il blogger, ha stabilito il giudici, ora svolgerà lavori socialmente utili. "La corte giudica l'imputato colpevole d'incitamento all'odio, violazione dei sentimenti religiosi e possesso illegale di mezzi tecnici speciali", ha detto il magistrato in aula alla lettura della sentenza. Sokolovsky è stato fermato nel settembre 2016 dopo aver pubblicato un video in cui giocava a Pokemon Go all'interno della Cattedrale sul Sangue a Ekaterinburg; nel video, a quanto pare, equiparava Gesù Cristo ai personaggi del gioco.

La pm aveva sottolineato che il riconoscimento della condizionale avrebbe istigato un "sentimento d'impunibilità" e dunque aveva chiesto al giudice una "pena reale". Il blogger si era dichiarato non colpevole. L'avvocato di Sokolovsky ha definito la sentenza "una vittoria" - proprio perché non contempla il carcere vero per il suo assistito - e ha detto di non sapere ancora se ricorrerà in appello.

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