giovedì 22 marzo 2018
La città di San Francisco ha messo al bando la vendita delle pellicce. Il divieto si applicherà a qualsiasi oggetto che includa elementi di pelliccia
Pellicce non solo fuori moda ma anche fuori legge
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La città di San Francisco ha messo al bando la vendita delle pellicce. La decisione del Comune fa della metropoli californiana la prima tra le grandi città americane che ha viene incontro agli appelli per il rispetto dei diritti degli animali e la fine di una pratica crudele come l'allevamento degli animali da pelliccia, costretti in condizioni che disonorano innanzitutto la specie umana. Il bando entrerà in vigore il primo gennaio 2019 e si applicherà a qualsiasi oggetto che includa elementi di pelliccia, guanti e scarpe inclusi. E' stata aggiunta una clausola che consentirà di continuare a vendere l'inventario esistente per altri 12 mesi.

West Hollywood, Berkeley e l'effetto domino

Già West Hollywood e Berkeley, sempre in California, avevano aderito alle campagne «no fur» (stop alle pellicce). Ma si tratta di piccole città. San Francisco fa invece da apripista per un prevedibile, positivo effetto domino nelle altre metropoli americane e nel mondo. «È un divieto storico, che aprirà la strada a una normativa pro-animali in tutto il mondo», ha dichiarato Wayne Hsiung, co-fondatore della rete per i diritti degli animali Direct Action Everywhere, dopo che Katy Tang, la promotrice della legge, aveva convinto i colleghi in comune a dare luce verde con lo slogan: «Non c'è modo umano di allevare un animale per poi scuoiarlo».

Le proteste dei negozianti

Alcuni negozianti hanno obiettato che si tratta dell'ennesima intrusione del Comune in materie sociali a scapito della loro capacità di produrre profitti. «A decidere non avrebbe dovuto essere il Consiglio dei supervisori, ma l'intera cittadinanza», ha detto Skip Pas, amministratore delegato di West Coast Leather, che tratta soprattutto in capi in pellame, alcuni dei quali tuttavia bordati di pelliccia.

La coscienza sociale della città che prende il nome di San Francesco

San Francisco, però, ha un cuore animalista e verde. E alla città che prende il nome dal santo patrono degli animali viene riconosciuto il merito di saper prendere decisioni etiche a scapito del business. Il Consiglio, per esempio, ha già messo al bando le sigarette al mentolo e nel 2016 ha varato l'aspettativa per paternità che impone alle imprese private di garantire ai futuri papà sei settimane di assenza dal lavoro pagata.

Il vento nuovo tra i big della moda

La decisione «no fur» segue quella che sembra una strada ormai quasi obbligata da parte dei big della moda. L'apripista è stata Stella McCartney, l'ultima in ordine di tempo Donatella Versace, preceduta di poco da Tom Ford, diventato vegano, e, sempre negli Usa, da Michael Kors. Un decisio cambio di rotta è già stato deciso da altri grandi marchi come Gucci, Furla, Givenchy, BCBG, Hugo Boss, Armani, ma anche da catene come Zara, H&M e Ovs.

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