lunedì 27 agosto 2012
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​Una sorta di superenalotto per automobilisti. A Pechino funziona così: 20mila targhe disponibili, un milione di richiedenti. "Uno su mille ce la fa", cantava Gianni Morandi. In questo caso serve meno fortuna: festeggia uno su 53; gli altri ritentino, saranno (forse) più fortunati. Nel frattempo, dovranno accontentarsi di bici e autobus. D'altra parte, nella capitale cinese le auto sono spuntate come funghi (1 milione nel 1997, oltre 5 milioni oggi), coprendo ogni centimetro quadrato di asfalto libero. Così, non si è trovato niente di meglio del sistema della lotteria per limitare l'aumento del traffico, a Pechino come a Guangzhou, la ex Canton. A Shanghai è invece più gettonata l'asta pubblica: c'è chi, per la targa, spende anche 60mila yuan (6.500 euro), e spera di avere ancora abbastanza soldi per comprare anche la macchina.Lotteria a parte, quali sono gli altri sistemi per distribuire le targhe automobilistiche? Lo abbiamo chiesto a un gruppo di esperti, che abbiamo selezionato tramite sorteggio. Queste le proposte dei luminari.  TESTA O CROCE. L'aspirante automobilista lancia in aria una monetina. Se esce testa, vince la targa. Croce? Niente da fare. Purtroppo, per limitare le vittorie - e porre un freno all'aumento di smog - al 92% dei partecipanti viene consegnata una monetina con due croci.MULTIPROPRIETÀ. Detta anche targa a rotazione. Lin Doh, commerciante di prodotti per la pulizia, ha bisogno della targa per andare al mercato? Bene: ora però un piccolo stop. Riprenderà l'auto il 18 maggio 2017.CAPITALISMO. La targa è un bene di lusso, e come tale deve essere trattato. Boh Loh Gnà, rappresentante di una locale ditta di tortellini, lo ha capito subito: l'affitto delle targhe gli rende una bella cifra, che solo una patrimoniale potrebbe ridimensionare.PATENTE A PUNTI. L'iniziativa serve a rilanciare l'economia del Paese, che pure non ne ha bisogno. Chi fa compere contribuisce alla crescita del Pil, e va premiato: con i punti del supermercato si avrà diritto a una giornata extra di guida. Attratti dal premio finale, gli uomini riescono persino a placare il loro nervosismo in coda davanti alla cassa. MERCATO NERO. Cosa ci vuole, in fondo, per falsificare una targa? Prolifica il mercato nero, ciascuno si sceglie le lettere e le cifre che vuole. L'importante, per chi deve fare i controlli, è non confonderle con le originali. Una volta una piccola utilitaria con un "313" sul parafanghi è stata pizzicata all'autovelox. Non vi dico, all'arrivo della multa, la faccia di Paperino...
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