sabato 14 febbraio 2015
Tacos, riso, acqua: un tipico pranzo messicano per i diseredati di passaggio nella loro cittadina, nello Stato di Veracruz, a bordo della "Bestia", il treno con cui sperano di raggiungere gli Stati Uniti.
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Quattordici donne si riuniscono ogni giorno da vent�anni per compiere di un gesto apparentemente semplice: preparare da mangiare. Il men� � standard: tacos, riso, acqua, un tipico pranzo messicano. I commensali, invece, variano ogni volta. Le Patronas � cos� si chiama il gruppo � non ne conoscono nemmeno il nome. A loro non importa: a qualunque migrante irregolare passi per la loro cittadina � - Amatl�n de los Reyes, nello Stato di Veracruz � danno cibo e un sorriso, perch� possa continuare il viaggio verso Nord. Amatl�n � uno snodo importante nel lungo percorso che conduce mezzo milione di persone ogni anno dal Centro America, in particolare El Salvador, Honduras e Guatemala, alla frontiera con gli Usa. Per il paesino passa �La Bestia�, il treno merci sul cui tetto viaggiano gli irregolari. � spesso l�unico mezzo a disposizione per muoversi per chi non ha soldi n� documenti. La traversata � dura: ogni tratto dura sei, sette ore. Poi la locomotiva si ferma in una stazione sperduta e i migranti devono aspettare giorni o anche una settimana prima di trovarne un'altra che li porti un po� pi� su. L�intero percorso dura almeno un mese, durante il quale dormono per strada e mangiano quel che capita. O quel che donano loro persone generose, come le Patronas. �Abbiamo iniziato per caso � racconta la fondatrice, Norma Romero -. Le mie sorelle erano andate a comprare il pane e al ritorno sono passate proprio mentre arrivava il treno. Un migrante ha urlato loro: �Per piet�, ho fame�. E loro gli hanno tirato un panino. Quando ci hanno raccontato l�episodio, abbiamo pensato che, come cristiane, avevamo il dovere di fare qualcosa�. Il 14 febbraio del 1995 c�� stata la prima distribuzione dei pacchetti: 30 pranzi al sacco lanciati agli irregolari aggrappati sul treno. Prima che lo scorso autunno venisse varato il Plan Frontera Sur, le Patronas distribuivano oltre 600 pasti al giorno. �Ora sulla Bestia viaggiano in 100, 120�, dice Norma. Gli altri vanno a piedi per aggirare i controlli�, per strade isolate e ancora pi� pericolose data la forte presenza della criminalit� organizzata che sequestra i migranti per venderli nel mercato del sesso, del lavoro forzato o degli organi. Qualcuno, stremato o ferito, bussa a casa delle Patronas e riceve assistenza. E un sorriso. Per il loro impegno, le 14 signore hanno ricevuto, nel 2013, il premio per i diritti umani. E ora, per il ventennale, sono candidate al prestigioso riconoscimento Principe de Asturias.

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