giovedì 31 marzo 2016
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Ha giocato la carta della sorpresa e ha vinto la prima mano di una partita ancora lunga. L’opposizione venezuelana ha inserito nell’agenda del dibattito parlamentare di martedì, all’ultimo, la questione dell’amnistia per varie decine di attivisti, considerati “prigionieri politici”. La legge sarebbe dovuta essere votata oggi. La Mesa de unidad democrática (Mud) ha anticipato la discussione di due giorni per prendere in contropiede il fronte chavista. E, quasi otto ore di dibattito, l’ha spuntata. La misura dovrebbe consentire il rilascio di 78 incarcerati, tra cui Leopoldo López, Daniel Ceballos, Manuel Rosales e Antonio Ledezma, acerrimi “nemici” del presidente Nicolás Maduro. Per diventare operativa, però, la normativa deve essere ratificata dal capo dello Stato. Quest’ultimo ha già preannunciato che non intende firmare una legge che consentirebbe la liberazione di «criminali». L’unico modo per aggirare il veto presidenziale sarebbe, a questo punto, una sentenza della Corte Suprema. Difficilmente, però, il tribunale si pronuncerà contro il governo che ha nominato gran parte dei giudici. Lo scontro sull’amnistia riflette il conflitto tra potere legislativo, in mano all’opposizione da dicembre, ed esecutivo. ( Lu.C.)
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