giovedì 22 agosto 2019
Nuove proteste violente sono scoppiate nella regione indigena indonesiana: bruciato un mercato e scontri con la polizia accusata di razzismo. Il governo di Giacarta ha inviato altri mille agenti
Poliziotti armati nelle strade di Fakfak, uno degli epicentroi degli scontri nella provincia della Papua occidentale (Ansa))

Poliziotti armati nelle strade di Fakfak, uno degli epicentroi degli scontri nella provincia della Papua occidentale (Ansa))

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Nuove proteste violente sono scoppiate nella regione indigena della Papua indonesiana, con un mercato bruciato e scontri in strada tra polizia e manifestanti. Il governo di Giacarta, per risposta, ha schierato oltre mille agenti per contenere i disordini e ha tagliato Internet per limitare la possibilità ai manifestanti di coordinarsi e indire nuove iniziative di protesta. Da giorni gli indigeni stanno manifestando nelle principali città della provincia contro la polizia e le autorità di Giacarta accusate di "razzismo" dopo una serie di episodi di violenza sui civili. In profondità lo scontro è però anche alimentato da istanze separatiste ben radicate tra la popolazione locale.

Ieri oltre 5mila persone hanno protestato nel centro e nei pressi della città di Timika, dove i manifestanti hanno lanciato sassi contro l'edificio del Parlamento locale e cercare di abbattere la recinzione per occuparlo. La folla che ha preso a sassate anche negozi e abitazioni si è dispersa dopo l'intervento degli agenti antisommossa che hanno sparato alcuni colpi di avvertimento.

I media indonesiani hanno riferito che la polizia ha arrestato 45 persone, tra cui alcune accusate di aver guidato le proteste e di aver danneggiato gli edifici. Centinaia di persone hanno anche marciato per le strade della città di Sorong e hanno issato la bandiera papuana vietata nella città di Fakfak, all'estremità occidentale dell'isola, che è divisa tra l'Indonesia e la nazione della Papua Nuova Guinea. La polizia ha sparato gas lacrimogeni per disperdere la folla a Fakfak dopo aver dato fuoco a un mercato e aver distrutto bancomat e negozi. Il ministro della Pubblica sicurezza dell'Indonesia, Wiranto, si è recato in Papua nella serata di ieri nel tentativo di allentare le tensioni, mentre è atteso anche il presidente, Joko Widodo. Diverse città di Papua, ricche di risorse, sono state bloccate questa settimana dagli scioperi, tra cui Manokwari, dove le imprese e l'edificio del Parlamento locale sono stati incendiati da manifestanti. Le autorità stanno cercando più di 250 detenuti fuggiti da una prigione di Sorong, data alle fiamme durante i disordini.

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