giovedì 13 settembre 2012
​Il fuoco è divampato in una fabbrica tessile: centinaia di operai erano in fila in attesa dello stipendio e sono rimasti intrappolati dentro l'edificio, che non aveva uscite di sicurezza. Si riaccende la polemica sulle condizioni di lavoro.
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Il bilancio di un disastroso incendio a Karachi, la capitale economica del Pakistan, è per ora fermo a 310 morti e decine di feriti, ma è tragicamente destinato a salire. Il fuoco è divampato nella prima serata di martedì in una fabbrica di abbigliamento e utensili di plastica situata nella zona della città denominata Site. Il commissario governativo di Karachi, Roshan Shaikh, ha ipotizzato che nel rogo siano morte ancora più persone, perché nella fabbrica si trovavano oltre 1.000 operai. Tuttavia molti di loro avevano finito il turno ed erano andati a casa. Alcune centinaia però erano rimasti per gli straordinari. Il capo della polizia di Karachi, Iqbal Mahmood, ha dichiarato che le squadre di soccorso nella serata di ieri non erano ancora riuscite a farsi strada all’interno della fabbrica, perché le vie d’accesso erano ostruite da macerie e ogni sorta di mercanzie.  Ai soccorritori si è presentato uno spettacolo agghiacciante: alcuni edifici erano dei “chawls”, cioè delle precarie baracche di due o tre piani che sono bruciate come paglia, trascinando con sé persone e cose. «Abbiamo trovato decine di persone morte in un’ampia stanza in un sotterraneo della fabbrica. Esso era completamente bruciato e alcune parti erano fuse. Abbiamo così dovuto sgomberare il passaggio prima di recuperare i corpi e trasferirli in ospedale», ha detto il capo dei vigili del fuoco Ehtesham Salim. Che ha aggiunto: i pompieri stanno esplorando «ogni angolo e ripostiglio della fabbrica nonostante le risorse limitate che abbiamo per affrontare una situazione così grave». A giudizio di Salim. si tratta del più grave incendio a Karachi da decenni per il numero delle vittime.Nel corso della notte alcuni parenti dei lavoratori imprigionati nel rogo, gridando e piangendo erano venuti alle mani con la polizia dopo aver inutilmente tentato di entrare nella fabbrica in fiamme. I soccorritori hanno lavorato alla luce di lampade ad arco per tutta la notte, estraendo senza sosta corpi carbonizzati. Un medico dell’ospedale civile di Karachi, Abdus Salam, ha riferito che fra i morti vi sono anche 10 donne.Funzionari hanno detto che le cause dell’incendio non sono ancora note, ma Rauf Siddiqui, ministro dell’industria della provincia del Sindh, di cui è capoluogo Karachi, ha informato che i proprietari della fabbrica sono indagati per negligenza. «Abbiamo ordinato un’inchiesta sulle ragioni che hanno provocato l’incendio nella fabbrica e per le quali non esistevano appropriate uscite d’emergenza in modo che gli operai potessero salvarsi», ha raccontato Siddiqui.Sempre martedì, almeno altre 25 persone erano morte per un incendio in una fabbrica di scarpe a Lahore, presso il confine con l’India. Ed appare tristemente emblematico il titolo in prima pagina del quotidiano Dawn che si chiede: dov’è la sicurezza industriale in Pakistan?
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