lunedì 21 ottobre 2013
​Una ricerca fa luce sugli estremismi contenuti in alcuni libri. Ma Paul Bhatti: esistono scuole fondamentaliste in cui ciò è possibile, ma nelle scuole pubbliche sarebbe reato. 
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Alcuni testi di scuole pachistane porrebbero l’uccisione dei cristiani come «obiettivo formativo» che aiuterebbe gli stessi membri della minoranza a cercare il martirio per la fede. È il dato, tutto da verificare, che emerge da un rapporto pubblicato dal Middle East Media Research institute (Memri). Secondo la ricerca, di cui ha riferito l’agenzia “AsiaNews”, «i testi sono diffusi nella maggior parte delle scuole pubbliche primarie pachistane e anche i cristiani e membri di altre minoranze sono costretti a leggerli e studiarli. Gli autori dei libri guidati dai leader religiosi hanno modificato il significato del termine “minoranza”, che ora viene percepito con significato negativo».
Il consigliere del ministro per l’Armonia nazionale, Paul Bhatti, intervistato da Radio Vaticana, ha però escluso che nei libri di testo delle scuole pubbliche primarie pachistane, sia accettata l'uccisione dei cristiani. "Secondo la legge pachistana questo è un reato! La Costituzione pachistana non permette di scrivere questo, di scrivere che si possono uccidere i cristiani. Però vengono diffuse delle indicazioni in cui si asserisce che solo l’islam è valido. Bisogna considerare anche che ci sono molti che hanno scuole: in Pakistan ci sono tantissime scuole religiose, tantissime private e alcune dichiarate statali. E lì questo fanatismo, questo estremismo forse può esserci… Ma normalmente nella scuola pubblica, no!".È da escludere che nei testi scolastici ci sia scritto che “i cristiani possono essere uccisi”? "In maniera chiara, io non l’ho mai visto scritto in un testo in Pakistan. Però ci sono alcuni che dicono queste cose, lo abbiamo sentito anche in passato. Ma secondo la Costituzione è un reato! Non può esserci scritto!".  Anni fa, ha continuato Bhatti, "la propaganda diceva di uccidere indiani o cristiani o occidentali. E questa è l’ideologia contro la quale stiamo lottando, altrimenti il Pakistan non si salva. Queste cose vanno eliminate e noi stiamo programmando incontri, confronti, aprendo al dialogo con le persone che sostengono tali ideologie, perché questo non è accettabile".! Assolutamente, non è accettabile!".
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