venerdì 14 dicembre 2012
COMMENTA E CONDIVIDI

​Racchiusa tra le colline della Siria occidentale, la valle di Wadi al-Nasara si è trasformata in una trappola mortale per oltre 150mila civili. In gran parte cristiani che abitano la regione da oltre dieci secoli. Durante i quali la minoranza – qui maggioranza – ha vissuto in armonia con le altre comunità religiose. A questi si sono aggiunti negli ultimi mesi sfollati da Homs e da altre città dilaniate dal conflitto.La fuga dall’orrore, però, li ha portati drammaticamente in una nuova zona di guerra. Alcune milizie islamiste in lotta col regime di Assad, infatti, hanno occupato la storia fortezza di Krak des Chevaliers, considerata patrimonio dell’Unesco. Da giorni, queste ultime sparano senza sosta colpi di mortaio sui villaggi sottostanti: una quarantina di comunità, per un totale di oltre 150mila abitanti. Obiettivo dei ribelli sono le barricate realizzate dall’esercito siriano. I civili cristiani massacrati in questo cruento braccio di ferro non sono altro che “danni collaterali”. Di cui nessuno dei combattenti si preoccupa. Alcuni giorni fa – come riferisce Fides – una pioggia di fuoco si è abbattuta su Howache, distruggendo numerose case. Tre giovani cristiani – Iyad Salloum, Fady Haddad e un loro vicino, tutti poco più che 30enni – sono stati uccisi, molti altri sono rimasti feriti. E, nelle scorse settimane, la comunità aveva contato altri nove morti. «I cristiani – riferisce un sacerdote locale – vogliono essere neutrali. Ma la nostra valle è assediata dalla violenza e dall’instabilità che ci terrorizza. La violenza copre e annulla tutto. Non riusciamo ad essere strumenti di dialogo e di coesione, come vorremmo».Sulla tragica situazione della “Valle dei cristiani”, come viene chiamata Wadi al-Nasara, si è espresso monsignor Elias Sleiman, vescovo maronita di Latakia. Nella nota, diffusa da Fides, il pastore parla di un profondo caos, di cui milizie islamiste e bande criminali approfittano. I cristiani sono stesso vittime di sequestri e minacce. «Temiamo fortemente gli islamisti radicali: ci sono molti mercenari fondamentalisti che vogliono alterare la natura del popolo siriano e istigare la guerra confessionale», afferma il vescovo. L’incubo è che la Siria diventi un “nuovo Iraq” dove vi è stato un esodo di massa dei fedeli.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: