martedì 11 novembre 2008
Appello del cardinale Poletto per Caterina Giraudo e Maria Teresa Olivero: "Siano liberate senza ulteriori sofferenze". I parenti: "Ci raccontano spesso la gioia di visitare i poveri e di essere accettate in una terra a maggioranza islamica".
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Si allarga di ora in ora la rete di preghiere per Caterina Giraudo e Maria Teresa Olivero, le due suore cuneesi del Movimento contemplativo missionario Padre de Foucauld. Da quando, poco dopo l'una di domenica notte, è arrivata a Cuneo la notizia del rapimento in Kenya si è attivata una catena di solidarietà. Una candela è stata accesa per loro nella cappella del Movimento e i missionari attraverso il loro sito www.centromissionario.org lanciano «l'appello di preghiera». Le clarisse di Boves, paese natale di Caterina Giraudo, conosciuta meglio come Rinuccia, 67 anni di cui 35 anni vissuti in Africa come missionaria, non hanno esitato a invitare tutta la comunità a fermarsi in raccoglimento. «Maria Teresa ha sempre voluto essere una missionaria», afferma convinto il fratello don Fredo. Una vocazione di famiglia, se si considera che, su quattro sorelle e due fratelli, due sono suore e uno, Fredo, è sacerdote della diocesi di Torino, con alle spalle molti anni di impegno per la migrantes. Ancora oggi è responsabile della pastorale dei Migranti della diocesi e del Piemonte. «Ci siamo sentiti la sera prima " racconta don Fredo " mi ha scritto una email in cui mi diceva che stava bene e mi chiedeva notizie della nostra famiglia». Suor Maria Teresa, sessant'anni tra pochi giorni, nata a Centallo, infermiera (anche in questo caso una caratteristica di famiglia: lo sono tutte e quattro le sorelle, e un fratello è medico) vive a El Wak da un paio d'anni, dopo un lungo periodo vissuto alle porte di Korogocho. «La sua scelta " ricorda don Olivero " è stata quella di condividere la vita di chi soffre. In particolare lei sostiene le donne. Ha un bellissimo rapporto con la popolazione locale». Tra i primi ad esprimere solidarietà al sacerdote torinese è stato il cardinale Severino Poletto, che ha espresso l'augurio che le suore siano liberate «quanto prima senza ulteriori sofferenze». Suor Maria, ha un volto gioioso e sorridente, è una donna che ama vivere in mezzo alla gente e condividerne gioie e dolori. Così la tratteggia, Renata, una missionaria che vive nella comunità di Cuneo. «In una sua recente lettera " riferisce la missionaria " ci ha scritto della sua gioia di visitare i poveri con alcuni cristiani, di come erano accettati in una terra a maggioranza islamica». Minuta, positiva, figlia del macellaio del paese, anche suor Caterina desiderava diventare missionaria fin da piccola. «Siamo quasi coetanei " rammenta Pier Giorgio Peano, per molti anni sindaco di Boves e fondatore della Scuola di Pace " ricordo bene la sua grande sensibilità, fin da ragazza era alla ricerca di una profonda vita interiore. Ho saputo del suo rapimento grazie alla rete di preghiera che si sta sviluppando attorno alle due missionarie». E una preghiera perché tutto si risolva per il meglio la chiede anche il fratello di Rinuccia. Piero Giraudo con la sua famiglia vive ore di angoscia, consapevole della difficile situazione. Per questo chiede di non alimentare false notizie. Ha saputo del sequestro della sorella dal Centro Missionario. «Non me lo aspettavo, ma temevo per lei. Solo da un mese hanno un generatore di energia e così abbiamo potuto avere sue notizie via email con più frequenza. Mia sorella ha scelto di vivere in Africa per aiutare i poveri».
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