mercoledì 5 novembre 2008
Il democratico Barack Obama, 47 anni, ha conquistato la Casa Bianca dopo una straordinaria campagna elettorale di due anni, sconfiggendo il repubblicano John McCain e diventando il primo presidente nero degli Stati Uniti. Obama giurerà come 44esimo presidente il prossimo 20 gennaio, e dovrà subito affrontare una serie di pesanti sfide, dalla crisi economica alla conclusione della guerra in Iraq alla riforma del sistema sanitario.
COMMENTA E CONDIVIDI
Il democratico Barack Obama, 47 anni, ha conquistato la Casa Bianca dopo una straordinaria campagna elettorale di due anni, sconfiggendo il repubblicano John McCain e diventando il primo presidente nero degli Stati Uniti. Obama giurerà come 44esimo presidente il prossimo 20 gennaio, e dovrà subito affrontare una serie di pesanti sfide, dalla crisi economica alla conclusione della guerra in Iraq alla riforma del sistema sanitario. McCain si è visto sfuggire la vittoria perdendo una serie di stati chiave a partire dall'Ohio, dove nel 2004 George W. Bush aveva ottenuto la rielezione con uno stretto margine, e la Virginia, dove i democratici non vincevano dal 1964. La vittoria di Obama, 47 anni, padre del Kenya e madre del Kansas, rappresenta una pietra miliare nella storia degli Stati Uniti, a 45 anni dal movimento per i diritti civili guidato da Martin Luther King. "Ci è voluto molto, ma stanotte, grazie a quello che abbiamo fatto in questa giornata, il cambiamento è arrivato per l'America", ha detto Obama a 125mila sostenitori riuniti a Grant Park a Chicago. "La strada sarà lunga. La salita sarà ripida. Potremmo non arrivare in un anno o addirittura in un mandato, ma l'America - non sono mai stato più fiducioso di stanotte - ci arriverà", ha dichiarato.  Sul palco di Chicago, alla fine del suo discorso, si è unito a lui il suo vice, Joe Biden. Obama, senatore al primo mandato, ha guidato la vittoria dei democratici al Congresso, dove hanno esteso la propria maggioranza in entrambe le Camere. McCain, senatore dell'Arizona 72enne, ha detto ai suoi sostenitori a Phoenix di aver chiamato Obama per congratularsi con lui. "Siamo arrivati alla fine di un lungo viaggio", ha detto McCain ai sostenitori. "Chiedo a tutti gli americani che mi hanno sostenuto di unirsi a me non solo nel congratularsi con lui ma nel fare i nostri auguri al prossimo presidente". Anche il presidente George W. Bush ha telefonato a Obama per congratularsi con lui, come ha fatto sapere la Casa Bianca. L'annuncio della vittoria di Obama in tv ha fatto esplodere la gioia nei sostenitori in tutto il Paese, da Times Square a New York alla Ebenezer Baptist Church di Atlanta, la chiesa di King. "E' una grande notte. E' una notte incredibile", ha detto John Lewis, della Georgia, che fu brutalmente picchiato dalla polizia a Selma, in Alabama, durante una marcia per il diritto di voto negli anni Sessanta. Il reverendo Jesse Jackson, leader del movimento per i diritti civili, si è unito ai festeggiamenti a Chicago, piangendo di gioia. La campagna elettorale è stata dominata dalla crisi finanziaria. I sondaggi mostrano che sei elettori su dieci considerano l'economia il tema principale. Obama ha promesso di ripristinare la leadership americana nel mondo lavorando a stretto contatto con gli alleati stranieri, e ha detto che taglierà le tasse per i ceti medio-bassi mentre le alzerà per i redditi al di sopra dei 250mila dollari annui. Oltre all'Ohio e alla Florida, Obama ha conquistato Virginia, Iowa, New Mexico, Nevada e Colorado, tutti Stati in cui nel 2004 aveva vinto Bush.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: