giovedì 18 agosto 2022
L'appello di Giuseppe Rotunno, presidente del Comitato per una civiltà dell’amore, in occasione della Conferenza di riesame del Trattato di non proliferazione (Tnp) in corso fino al 27 agosto all’Onu
L'intervento del regretariuo dfi Stato Usa, Antony Blinken, alla Conferenza delle parti Onu sul Trattato di non proliferazione delle armi atomiche in corso a New York

L'intervento del regretariuo dfi Stato Usa, Antony Blinken, alla Conferenza delle parti Onu sul Trattato di non proliferazione delle armi atomiche in corso a New York - Ansa

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È urgente sostenere un dialogo per ridurre il rischio di un disastro atomico e avviare un autentico disarmo nucleare. È questo l’appello del Comitato per una civiltà dell’amore in occasione della Conferenza di riesame del Trattato di non proliferazione (Tnp) in corso fino al 27 agosto all’Onu. Previsto nel 2020 e rinviato a causa del Covid, l’evento – che si svolge ogni cinque anni – coincide con una congiuntura internazionale drammatica in seguito alla crisi ucraina e al ritorno della guerra in Europa.

«In un tempo in cui si grida alle armi, sembra molto difficile che le potenze nucleari firmatarie del Trattato – Usa, Russia, Gran Bretagna, Francia e Cina – giungano ad un nuovo accordo per rafforzare i controlli sulle testate, come prevedono i tre pilastri del Tnp: disarmo, non proliferazione, impiego pacifico dell’energia atomica», spiega Giuseppe Rotunno, presidente del Comitato. In effetti, in queste prime settimane, le discussioni a New York sembrano in stallo. Eppure, all’apertura, lo scorso primo agosto, una dichiarazione congiunta di Washington, Londra e Parigi aveva fatto ben sperare. Le tre nazioni hanno chiesto «passi concreti sostanziali e mirati» per «realizzare un mondo senza armi nucleari».

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