mercoledì 22 giugno 2011
Il governatore Cuomo ha incontrato ieri il repubblicano Skelos, che chiede «garanzie». In settimana potrebbe esprimersi anche il presidente Usa.
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Un incontro fra il governatore democratico di New York e il capogruppo dei repubblicani ai Senato statale non ha messo fine ieri all’impasse sulla legalizzazione del matrimonio gay a New York.Andrew Cuomo, al primo mandato di governatore dello Stato, è il proponente della legge che farebbe di New York – uno degli Stati più grandi negli Usa per popolazione – il sesto ad ammettere che due persone dello stesso sesso possano sposarsi legalmente. Ma la rilevanza politica di New York creerebbe un precedente unico nella storia americana. Al termine dell’incontro Dean Skelos, il leader dei repubblicani al Senato, ha detto di non aver ancora deciso se chiedere un voto sulla legge, che in teoria gode dell’appoggio di tutti e 29 i democratici e di due repubblicani – uno in meno della maggioranza necessaria all’approvazione. La misura è già stata approvata dalla Camera bassa, l’Assemblea statale, controllata dai democratici.Stando a Skelos, i repubblicani stanno ancora lavorando per inserire nel testo della legge nuove garanzie che permettano alle chiese dello Stato di esercitare la propria obiezione di coscienza e di rifiutarsi di sposare persone dello stesso sesso, senza rischiare cause giudiziarie.Una concessione che l’arcivescovo di New York, Timothy Dolan, presidente della conferenza episcopale statunitense, ha definito ridicola, perché «già garantita dalla Costituzione». Dolan si è espresso con forza contro la legge, definendola una «inquietante minaccia alla società americana», ed è per questo stato attaccato da un commento sul New York Times a firma di Maureen Dowd, editorialista autodefinitasi «ex cattolica».Intanto ieri all’esterno del Campidoglio continuavano le manifestazioni di centinaia di dimostranti che appoggiavano o contestavano contro la misura da giorni in discussione al Senato. I democratici di New York e lo stesso Cuomo stanno facendo pressione sul presidente Barack Obama perché si esprima in materia. Finora Obama si è opposto alla legalizzazione del matrimonio fra partner gay, ma ha ammesso di recente che la sua posizione si sta «evolvendo». Questa settimana il capo della Casa Bianca sarà nella Grande Mela e parteciperà a un evento di raccolta di fondi per la sua campagna elettorale organizzato da uno dei principali gruppi di difesa dei diritti degli omosessuali. Molti si chiedono se in quell’occasione farà un annuncio sulla sua opinione sul matrimonio gay.
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