sabato 4 febbraio 2017
Dei 144mila euro raccolti con la sottoscrizione promossa da «Avvenire», quasi la metà saranno destinati a progetti ad Aleppo, Beirut e nella Valle della Bekaa
Ecco come saranno spesi i fondi di «Humanity»
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Una campagna che tre mesi dopo il lancio presenta un primo bilancio: 144mila euro raccolti da inizio novembre a fine gennaio, di cui 59.800 grazie ai lettori di Avvenire. Il “sistema Focsiv” punta così a sviluppare una presenza ancora più significativa nei punti di intervento già attivi nel Kurdistan iracheno, in Libano, in Siria. Un impegno a fronte di una situazione umanitaria catastrofica: in Siria sono 6,3 milioni gli sfollati interni e 4,9 milioni i profughi nei Paesi limitrofi. In Iraq sono 3.1 milioni i profughi, di cui circa la metà in Kurdistan.


Grazie alla campagna «Humanity», in Siria verranno destinati 26.188 euro. Si sosterranno le attività della Fondazione marista per la solidarietà internazionale (Fmsi), presente ad Aleppo dove garantisce la fornitura di generi di prima necessità e programmi socio-educativi in particolare a favore di giovani e minori. In Siria opera pure Engim, presente a Damasco e nella regione di Hauran, con forniture di generi di prima necessità a famiglie indigenti e a sfollati da aeree di guerra.
In Libano verranno destinati 44.520 euro, a sostegno della Fondazione Internazionale del Buon Pastore, attiva con il dispensario sanitario St. Antoine e il Centro socio-assistenziale nel quartiere di Roueisset. L’obiettivo nell’immediato futuro è di sviluppare progetti di integrazione tra i profughi siriani e la popolazione locale, e l’inserimento di volontari siriani in progetti micro-imprenditoriali. Il Celim è attivo con progetti a Beirut, nel campo profughi di Dbaye, e nella Valle della Bekaa. In futuro, fra gli altri progetti, punterà a sviluppare il sostegno alle migranti economiche e fornire protezione, assistenza psichiatrica e legale.


Punto missione, espressione del Movimento ecclesiale carmelitano, sostiene la scuola cattolica di Fanar Jabre, aiuta un gruppo di famiglie libanesi in difficoltà. In autunno ha promosso un corso a favore di 12 donne senza lavoro con l’obiettivo di in futuro una cioccolateria. In Iraq verranno destinati 73.198 euro. L’Associazione Francesco Realmonte, ha intenzione di proseguire in collaborazione con il Centro Sportivo Italiano, il progetto «Resilienza e sport». Focsiv, attiva direttamente da tre anni a Erbil e Kirkuk, sostiene con con pacchi viveri famiglie nel campo di accoglienza di Dibaga, famiglie indigenti a Kirkuk. Nel campo profughi Ankawa 2 gestisce una scuola materna per 50 minori, assicura un percorso di animazione sportiva e distribuzione di kit igienico sanitari.

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