martedì 7 giugno 2022
Il bilancio è di 22 morti e 50 feriti. L'associazione islamica Muslim Rights Concern chiede protezione "per tutte le chiese e le moschee della regione" e indica Boko Haram come responsabile
L'interno della chiesa di San Francesco di Owo dov'è avvenuta la strage, nello stato di Ondo, sud-ovest della Nigeria

L'interno della chiesa di San Francesco di Owo dov'è avvenuta la strage, nello stato di Ondo, sud-ovest della Nigeria - Reuters

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Non si hanno ancora informazioni su chi abbia perpetrato il massacro di Pentecoste nella chiesa di San Francesco di Owo, nello stato di Ondo nel sud-ovest della Nigeria, in cui 22 persone sono state uccise e 50 ferite (è il bilancio ufficiale di oggi). Lo riferiscono fonti della Chiesa locale contattate dall'Agenzia Fides, secondo le quali "non si sa ancora se chi ha commesso questo atto barbaro sia tra gli appartenenti a Boko Haram, a gruppi di pastori Fulani o a banditi. Quello che sappiamo è che prima che fossero colpiti i fedeli con armi da fuoco all'interno e all'esterno dell'edificio di culto, c'è stata un'esplosione nei pressi della chiesa". Le fonti affermano che "il bilancio delle vittime, tra morti eferiti, è ancora difficile da stabilire". Le strutture sanitarie locali hanno lanciato appelli per la donazione del sangue.

In una dichiarazione rilasciata domenica 5 giugno, l'arcivescovo eletto di Owerri e presidente della Conferenza episcopale nigeriana Lucius Ugorji afferma di "aver ricevuto la notizia del sanguinoso attacco scatenato contro fedeli innocenti con grande turbamento e tristezza". "Nessun posto sembra essere di nuovo al sicuro nel nostro Paese; nemmeno i sacri recinti di una chiesa. Condanniamo con la massima fermezza lo spargimento di sangue innocente nella Casa di Dio". "I criminali responsabili di un atto così sacrilego e barbaro, dimostrano la loro mancanza del senso del sacro e del timore di Dio" prosegue l'arcivescovo, che richiama le autorità nigeriane al loro dovere di difendere la popolazione: "Chiediamo al governo di dar loro la caccia e portarli di fronte alla giustizia. Se il governo non dovesse agire con decisione su una questione così grave, farebbe cadere la nostra nazione nell'anarchia".

Secondo l'associazione islamica Muslim Rights Concern, "l'attacco alla chiesa di San Francesco è una prova indubbia dell'esistenza di Boko Haram nel sud-ovest dopo la loro penetrazione negli stati del Niger e di Kogi", perché "è il modus operandi di Boko Haram. Avvertiamo che le moschee e altre chiese potrebbero essere i prossimi obiettivi perché è così che sono iniziati gli attacchi al Nord. Chiediamo quindi protezione per tutte le chiese e le moschee della regione" si legge in un comunicato dell'Associazione islamica che opera per la pacifica convivenza tra le diverse fedi in Nigeria. Il Muslim Rights Concern "condanna fermamente questo atto di aggressione del tutto gratuita" definendolo "disumano, atroce, orribile e orrendo" e chiede "l'arresto immediato e ilperseguimento degli aggressori".

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