sabato 6 marzo 2021
Il giovane islamico, prima condannato a dieci anni per aver violato la sharia, è stato poi assolto perché processato come un adulto. Ma ora, in libertà, è minacciato di morte
Il presidente nigeriano Muhammadu Buhari

Il presidente nigeriano Muhammadu Buhari - Reuters

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Il 13enne islamico condannato a 10 anni di carcere per blasfemia in Nigeria è stato scarcerato, ma ora vive nascosto assieme ai suoi famigliari. Lo ha confermato all'agenzia stampa Dpa l'avvocato Kola Alapinni, difensore del giovane Omar Farouq. Farouq era stato condannato da un tribunale islamico dello Stato nigeriano di Kano, in un caso che ha avuto forte risonanza internazionale. Ma un tribunale civile ha annullato la sentenza, sulla base del fatto che il ragazzino era stato giudicato davanti ad una corte per adulti, senza adeguata difesa, ha spiegato Alapinni. Il processo per blasfemia, ha sottolineato, era in violazione della Convenzione Onu dei diritti dell'infanzia, firmata dalla Nigeria.
Il ragazzino è stato liberato il 25 gennaio, ma lui e la sua famiglia hanno subito abbandonato lo Stato di Kano per evitare le persecuzioni di estremisti islamici. Ora si trovano tutti in una località segreta.
"Non vi era altra opzione che evacuare immediatamente lui e la sua famiglia, erano tutti a rischio", ha detto Alapinni. Già il 21 gennaio, quando era stata annunciata la prossima liberazione di Farouq, una folla di estremisti si era radunata davanti alla sua casa. La madre del ragazzino aveva già dovuto cambiare città, dopo essere stata aggredita dalla folla in seguito all'arresto del figlio. Ad attirare l'attenzione internazionale sul caso di Omar Farouq è stato Piotr Cywinski, direttore del museo polacco del lager nazista di Auschwitz-Birkenau. Cywinski aveva chiesto al presidente nigeriano Muhammadu Buhari di graziare il ragazzino, proponendo in alternativa una staffetta di adulti, a cui avrebbe lui stesso preso parte, per prendere il suo posto in carcere un mese ciascuno. Cywinski ha anche raccolto donazioni per pagare le spese legali del piccolo Omar, aiutare la sua famiglia a rifarsi una vita altrove e mandare il ragazzino a scuola. Kano è uno degli Stati settentrionali della Nigeria dove è in vigore la legge islamica (sharia). Al momento non è chiaro cosa abbia fatto l'adolescente per venir riconosciuto colpevole di blasfemia.

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