giovedì 14 ottobre 2021
Salvi anche i sei rimasti feriti nell'attacco di lunedì al seminario. Negli ultimi dieci mesi 1.500 studenti sono stati rapiti, per soldi, da scuole e università nigeriane
Liberati i tre seminaristi rapiti

Ansa

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"Cuori pieni di gioia". È l'espressione che rappresenta i sentimenti della Chiesa in Nigeria dopo la liberazione dei tre giovani seminaristi rapiti lunedì scorso.

In un messaggio inviato ad Aiuto alla Chiesa che Soffre, nella tarda serata di ieri, padre Emmanuel Uchechukwu Okolo, cancelliere della diocesi di Kafanchan, comunica la notizia: "Con i cuori pieni di gioia, eleviamo le nostre voci in una sinfonia di lodi mentre annunciamo il ritorno dei nostri tre seminaristi, liberati appena 48 ore dopo il loro rapimento" e continua sottolineando di aver già coinvolto tutti i sacerdoti per la celebrazione oggi di Messe di ringraziamento.

I seminaristi rapiti sono tutti studenti di teologia del quarto anno del Seminario Maggiore Cristo Re. Al momento dell'attacco, poco dopo le 19.20 di lunedì, più di 130 seminaristi erano all'interno della struttura, insieme al rettore e allo staff. Sei persone erano rimaste ferite, ma sono salve.

Nel riferire dell'attacco al seminario di St. Albert, a Kagoma nello Stato nordoccidentale di Kaduna, la Bbc aggiungeva che banditi in moto avevano aperto il fuoco, rapendo studenti e dandosi poi alla macchia.

I rapimenti da parte di bande armate a scopo di estorsione sono diventati comuni in questa regione nigeriana, con circa 1.500 studenti sequestrati da scuole e università dallo scorso dicembre. Le autorità hanno schierato migliaia di soldati e interrotto le telecomunicazioni in alcune parti della Nigeria nord-occidentale con lo scopo di isolare e stanare i criminali, ma gli attacchi continuano.

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