lunedì 11 dicembre 2017
Il fermato è un 27enne di Brooklyn: indossava un "tubo bomba", scoppiato solo in parte, e aveva un altro ordigno. Altri 3 feriti, nessuno è in pericolo di vita. Panico tra la gente
La polizia chiude la zona dell'esplosione (Ansa)

La polizia chiude la zona dell'esplosione (Ansa)

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Panico in centro a New York per un fallito attentato terroristico avvenuto stamani in piena Manhattan, all'angolo tra la 42esima strada e l'ottava avenue (un isolato da Times Square), dove si trova il bus terminal della Port Authority da cui transitano ogni giorno 230mila persone. L'allarme è scattato attorno alle 7.40 (le 13.40 ora italiana) e sul posto sono immediatamente accorsi in forze artificieri, mezzi di soccorsi e polizia.

Lo scoppio è avvenuto in un sottopassaggio del terminal dei bus. In un primo tempo si era parlato di diversi feriti, ma poi sono risultate ferite quattro persone, tra cui lo stesso attentatore. Nessuno è in pericolo di vita.

L'uomo fermato dalla polizia aveva ancora indosso, nascosto sotto la giacca, il tubo bomba carico di esplosivo, scoppiato solo in parte. Si tratta di un ordigno artigianale lungo circa 13 centimetri. Sembra che avesse anche un secondo ordigno. In ogni caso, si è trattato di un'esplosione di scarsa potenza. L'ipotesi è che la bomba non dovesse esplodere in quel luogo e in quel momento, ma venisse trasportato altrove. Ad esempio nella vicina Times Square, il cuore sempre affollato di New York, collegato da un sottopasso al terminal dei bus.

Tra la gente si è diffuso il panico e si è creata la calca. Immediatamente è stata ordinata l'evacuazione delle 3 linee della metropolitana A, C ed E che transitano di lì. Le fermate sono poi state chiuse.

Trump: «È stato un attentato terroristico»

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è stato subito informato dell'esplosione a New York, fa sapere la portavoce della Casa Bianca, Sarah Huckabee Sanders, in un tweet. Passate alcune ore, quando la situazione è risultata chiara, il presidente ha dichiarato: «È stato un attentato terroristico». Parole simili giungono dal governatore dello stato di New York, Andrew Cuomo: «Questa è New York, la nostra realtà, quella con cui dobbiamo fare i conti. Siamo un obiettivo internazionale». Il sindaco di New York, Bill de Blasio, parlando con la stampa, ha dichiarato: «Dobbiamo andare avanti tutti insieme. È stato un tentato attacco terroristico». Ma ha anche aggiunto: «Non c'è nessun'altra minaccia in questo momento nella città di New York».

Chi è il fermato

La persona fermata ha 27 anni e si chiama Akayed Ullah. Il giovane, a New York da 7 anni, vive a Brooklyn, nell'area di Flatbush, ed è originario del Bangladesh. Ha lavorato come autista di macchine a noleggio prima di trovare un impiego in una azienda elettrica. È proprio nei locali di questa impresa che avrebbe assemblato l'ordigno artigianale che poi si è legato intorno al corpo con nastro adesivo e fascette. La polizia ha setacciato la sua abitazione. L'uomo, che ha riportato solo ferite lievi e bruciature al torace e sulle mani, è stato portato all'ospedale Bellevue. «Ho agito per vendetta», sarebbero state le prime parole dell'attentatore che, parlando con gli investigatori avrebbe motivato il suo gesto citando le azioni di Israele contro la popolazione di Gaza.

Si tratta del primo attentato dopo la decisione di Trump su Gerusalemme che ha fatto infuriare la comunità internazionale e gran parte del mondo arabo e musulmano. Con tanti siti jihadisti che da giorni incitano alla rappresaglia contro Israele e contro gli Stati Uniti. «Dobbiamo proteggere le nostre frontiere», ha avvertito in serata la portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders,
sottolineando che il tentato attacco di oggi ripropone l'urgenza di una riforma dell'immigrazione «basata sul merito».


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