venerdì 27 dicembre 2019
Ben il 72,5% delle preferenze per il capo del governo, 27,5% invece per il suo sfidante Gideon Saar. A marzo la nuova sfida elettorale.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha vinto le primarie del partito del Likud

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha vinto le primarie del partito del Likud - Reuters

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Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, accusato di corruzione, vince le primarie del Likud. Una "vittoria enorme" come l'ha definita lui stesso in vista delle nuove elezioni politiche, previste a marzo. Il deputato e già ministro Gideon Saar aveva poche chances contro Netanyahu, leader del blocco di destra, dal 1993, a parte sei anni durante i quali il partito era guidato da Ariel Sharon. Il risultato finale è stato inquivocabile: 72,5% delle preferenze per il capo del governo, 27,5% per il suo sfidante.

"Niente di nuovo sotto al sole. Le primarie del Likud non hanno cambiato niente" è stato invece il primo commento di Avigdor Lieberman, leader del partito laico di destra Israel Beitenu, che per due volte quest'anno si è rifiutato di entrare in una coalizione guidata da Benjamin Netanyahu. "Oggi è chiaro più che mai che né Netanyahu né Benny Gantz (leader del partito centrista Blu Bianco, ndr) sono interessati a formare un governo unitario liberale. Puntano entrambi ad un loro governo ristretto, col sostegno dei partiti
ortodossi". Alle elezioni politiche del 2 marzo, ha concluso Lieberman, chi votasse per Netanyahu o Gantz "darebbe dunque un sostegno automatico ai partiti ortodossi".

Da parte sua il presidente della Knesset Yoel Edelstein (Likud) - che non si era schierato né con Netanyahu né con Saar - ha espresso la convinzione che dopo le primarie il partito saprà darsi la coesione necessaria per conseguire una netta vittoria nelle prossime elezioni politiche.

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