sabato 9 luglio 2016
Assieme a Germania e Turchia l'Italia prenderà in mano la missione dopo il 2016. Il segretario generale Stoltenberg: "Manterremo la presenza militare e continueremo a finanziare le forze locali".
IL SUMMIT La Nato rafforza i muscoli nell'Est
Nato, Renzi: impegno in Afghanistan strategico
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C'è anche l'Italia tra le nazioni che guideranno la missione Nato in Agfhanistan oltre il 2016, assieme alla Turchia e alla Germania. La conferma è arrivata oggi dal segretario generale Jens Stoltenberg, nel corso di una conferenza stampa per la seconda giornata dei lavori del summit dell'Alleanza a Varsavia.

Stoltenberg ha fatto sapere che nel Paese rimarrà lo stesso numero di soldati anche per il 2017, circa 12mila, impegnati in formazione, consulenza e assistenza alle forze afghane, anche se "è troppo presto per fornire cifre esatte sul livello di truppe". Ad ogni modo il segretario generale ha chiarito che "ci sarà una consistente presenza degli Stati Uniti e una presenza sostanziale di soldati non statunitensi in Afghanistan".

La missione, che seguirà il modello 'flessibile' e 'regionale' oltre il 2016, manterrà anche lo stesso livello di finanziamento alle forze di sicurezza afghane, pari a circa 5 miliardi di dollari all'anno fino al 2020. "Manterremo la presenza militare e continueremo a finanziare le forze locali", ha annunciato il politico norvegese prima di ringraziare il presidente americano Barack Obama. "Continueremo a supportare il governo afgano ma ci aspettiamo passi ulteriori per il completamento delle riforme - ha aggiunto - Il nostro messaggio è chiaro: l'Afghanistan non è solo". "La situazione in Afghanistan non è facile, è molto difficile. Vediamo violenza, attacchi terroristici, agitazione, e non ci aspettiamo che migliori presto. Rimarrà una situazione che pone una sfida per noi", ha continuato Stoltenberg ammettendo che nel Paese esiste "una presenza" dello Stato islamico insieme a quella dei talebani.

La Nato ha chiarito che la cosa più importante è "sostenere gli afghani nella lotta contro i diversi gruppi terroristici", confermando così le parole di Obama che già mercoledì aveva annunciato che a Kabul rimarranno nel 2017 8.400 soldati sugli 9.800 attuali, una cifra di molto superiore ai 5.500 soldati annunciati ad ottobre scorso.

Renzi: strategico il nostro impegno in Afghanistan."L'Italia è un punto di riferimento forte, importante e significativo in Afghanistan. Ci viene chiesto di continuare il lavoro che stiamo svolgendo lì e il governo condivide perché lo ritiene strategico, ovviamente nelle forme e nelle modalità che vengono sottoposte al Parlamento". Così il premier Matteo Renzi ha confermato l'impegno italiano nel corso della conferenza stampa al termine del vertice. Il presidente del Consiglio è intervenuto poi sul rapporto tra l'Alleanza e Mosca: "Il mondo è cambiato, lo diciamo a Varsavia. Qui abbiamo utilizzato il linguaggio della franchezza. Esistono alcuni Paesi in Europa che avvertono la necessità di una risposta più forte in termini di deterrenza nei confronti della Russia. La loro sovranità non verrà messa in discussione ma non è con le escalation verbali che si risolvono i problemi". "Secondo alcuni bisogna tornare ad un clima della guerra fredda. Abbiamo detto che è fuori dalla realtà - ha continuato Renzi - La nostra posizione è di equilibrio, occorre incentivare le occasioni di dialogo. Non vengono meno i nostri principi atlantici".

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