mercoledì 8 maggio 2019
Appello del premier alla comunità internazionale per gli aiuti: a rischio anche il bestiame
Mezzo milione alla fame in Namibia per la siccità
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Più di 500mila persone patiscono la fame e 60mila animali domestici sono morti in sei mesi: sono questi i drammatici risvolti della siccità che colpisce la Namibia, alle prese con un «disastro naturale» ormai ciclico dal 2013. Il presidente Hage Geingob ha decretato lo stato di emergenza nel Paese dell’Africa meridionale, per la seconda volta in tre anni, e lanciato un accorato appello alla comunità internazionale affinchè sostenga il governo di Windhoek.

L’assenza di pioggia dall’inizio dell’anno sta decimando i capi di bestiame e riducendo all’osso le riserve di cibo. Ad oggi un cittadino su cinque non ha cibo sufficiente e le prospettive per le prossime settimane si annunciano cupe. Totalmente a secco i fiumi nel nord del Paese e la popolazione dipende totalmente dagli aiuti governativi per i rifornimenti in acqua e alimenti.
«Lanciamo un appello a tutti i namibiani e ai partner dello sviluppo ad aiutarci in qualsiasi modo per poter fornire assistenza a quanti sono colpiti dalla carestia e al bestiame», ha detto il primo ministro Saara Kuugongelwa-Amadhila in un discorso al Parlamento, rivolgendosi anche alla comunità internazionale.

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