giovedì 28 novembre 2019
Dopo l'incendio di mercoledì del consolato iraniano a Najaf Teheran chiede al governo di Baghdad una risposta «incisiva ed efficace»
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Tredici persone sono state uccise a colpi di arma da fuoco in un giro di vite da parte delle forze di sicurezza irachene contro le manifestazioni anti-governative a Nasiriyah. In seguito agli scontri, è stato imposto il coprifuoco in città. Il primo ministro Adel Abdel Mahdi, in qualità di comandante in capo delle forze armate, ha inviato i capi militari in diverse province per "ristabilire l'ordine" e ha annunciato la creazione di "unità di crisi". A capo di tali unità ci saranno comandanti militari e governatori delle province.

Gli obiettivi dichiarati sono garantire "la sicurezza e far rispettare la legge", oltre a "proteggere le istituzioni" e i "cittadini", come ha riferito la tv irachena Alsumaria. "Su ordine del comandante in capo delle Forze Armate, il premier Adel Abdul Mahdi, sono stati nominati comandanti militari per dirigere e controllare le forze di sicurezza e i militari e fornire assistenza ai governatori", afferma una nota del comando militare.

Dall'inizio delle proteste si stima siano circa 350 le persone che hanno perso la vita. Mercoledì è stato assaltato il consolato iraniano a Najaf, nel sud dell'Iraq. Per questo l'Iran ha chiesto all'Iraq una risposta "incisiva ed efficace" all'indomani dell' "attacco" al consolato iraniano nella città di Najaf. Il portavoce della diplomazia di Teheran, Abbas Mousavi, ha ribadito che il governo iracheno è responsabile per la sicurezza delle missioni diplomatiche sul suo territorio e ha sollecitato le autorità ad adottare misure "incisive"contro gli aggressori. Dopo l'incidente di ieri è stato imposto il coprifuoco a Najaf dove, secondo i media iracheni 47 agenti della sicurezza sono rimasti feriti. Secondo testimoni le forze di sicurezza hanno usato lacrimogeni e pallottole vere per disperdere i dimostranti.

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