sabato 27 febbraio 2021
Nominato dal governo eletto, Kyaw Moe Tun ha chiesto all'Assemblea generale di premere sui militari per ripristinare la democrazia, facendo il segno dell'opposizione. Uccisa la settima manifestante
L'ambasciatore Kyaw Moe Tun solleva le tre dita della mano destra in segno di ribellione ai golpisti

L'ambasciatore Kyaw Moe Tun solleva le tre dita della mano destra in segno di ribellione ai golpisti - Reuters

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La giunta militare ha stretto ancora le maglie della repressione in Myanmar. A Yangon e Mandalay, le principali città del Paese, gli agenti hanno cercato di impedire ai manifestanti anti-golpe di riunirsi, sparando lacrimogeni e proiettili di gomma. Una giovane è stata uccisa. E' la settima dall'inizio delle proteste. La crisi che dilania l'ex Birmania ha propagato i suoi effetti fino all'Onu quando l'ambasciatore Kyaw Moe Tun, nominato dal governo eletto, ha esortato il mondo a far pressione sui generali perché lascino il potere. La comunità internazionale deve «intraprendere l'azione più forte possibile per porre fine immediatamente al colpo di stato e all'oppressione di persone innocenti, per restituire il potere al popolo e per ripristinare la democrazia», ha detto di fronte all'Assemblea generale. Al termine dell'intervento, il diplomatico ha salutato sollevando le tre dita centrali della mano destra. Il gesto, diventato famoso con la popolare saga cinematografica Hunger games, viene spesso utilizzato come segno di ribellione nonviolenta nel Sud-Est asiatico. Poche ore dopo, la tv di Stato del Myanmar Mrtv ha annunciato la sospensione dell'ambasciatore dalle sue funzioni, accusandolo di «tradimento».

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