sabato 12 novembre 2016
I corpi martoriati, con le tute arancioni e la scritta in rosso «traditori», sono stati scoperti in diversi distretti della città ancora controllata dal Daesh. Al-Baghdadi sarebbe fuggito a Raqqa
L'Onu: «Quaranta cadaveri appesi ai lampioni a Mosul»
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Il leader del Daesh, l'autoproclamato califfo Abu Bakr al-Baghdadi, sarebbe fuggito da Mosul, in Iraq, e si troverebbe a Raqqa, roccaforte jihadista nel nord della Siria. Lo ha detto alla stampa Nofal Hamadial-Sultan, governatore della provincia di Ninive, di cui Mosul è capoluogo."Ci sono informazioni confermate sulla fuga da Mosul del leader di Daesh", ha dichiarato il governatore, aggiungendo che anche gli altri leader del Daesh avrebbero cercato scampo a Raqqa.

Ancora orrori e ancora a Mosul. «Almeno 40 civili sono stati uccisi a Mosul e poi appesi ai lampioni dai jihadisti del Daesh dopo essere stati accusati di tradimento». Lo hanno riferito fonti delle Nazioni Unite ai media britannici. Le uccisioni sarebbero avvenute martedì: i cadaveri, con indosso tute arancioni e la scritta in rosso, «traditori e agenti dell'Isf» (forze di sicurezza irachene) sono stati appesi in diversi distretti di Mosul dove l'esercito di Baghdad continua l'offensiva per strappare la città dalle mani del Califfato. Le uccisioni, ha riferito da Ginevra la Commissione per i diritti umani dell'Onu che cita fonti locali (la cui attendibilità è però difficilmente verificabile, come tiene spesso a precisare la stessa Onu), sono state effettuate su ordine di tribunali auto-nominati.

Un'altra persona, invece, sarebbe stato uccisa nel quartiere di Bab al-Jideed perché sorpresa a usare un telefonino, in violazione del divieto imposto dagli integralisti. Sempre secondo il rapporto delle Nazioni Unite, venti persone sono state uccise a colpi di pistola mercoledì scorso nella base militare di Ghabat, a nord di Mosul, perché accusati di fuga di informazioni. L'Onu ha espresso «preoccupazioni per l'utilizzo di ragazzini da parte del Daesh» dopo la diffusione di un video (anche questo giunto da non meglio precisate fonti) in cui si vedono bambini uccidere 4 persone per spionaggio. Inoltre sono già oltre 58mila i civili sfollati in due settimane dalla principale città del nord dell'Iraq all'imbocco della Piana di Ninive.

Le forze speciali irachene restano comunque impegnate in «intensi combattimenti» con i miliziani jihadisti nella zona est di Mosul, mentre cercavano di fortificare le posizioni prima di avanzare ulteriormente all'interno della città. Lo ha indicato un responsabile iracheno.

Le forze irachene hanno lanciato una massiccia operazione per riconquistare la seconda città del Paese, sotto il controllo del Daesh, lo scorso 17 ottobre, e le forze speciali del servizio antiterrorismo (Cts) hanno respinto i jihadisti da alcuni quartieri di Mosul. Ma restano all'orizzonte settimane - se non mesi - di combattimenti nella battaglia per riconquistare la città irachena sotto il controllo del Daesh.

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