venerdì 29 aprile 2022
Il bilancio dei taleban si ferma a 10, secondo il responsabile del luogo sacro è cinque volte superiore. L'attacco dell'ultimo venerdì di Ramadan è l'ennesimo di una lunga serie. Sospeti sul Daesh
Il luogo dell'attentato è stato "blindato" dai taleban

Il luogo dell'attentato è stato "blindato" dai taleban - Ansa

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Nell’ultimo venerdì del mese islamico di Ramadan, una potente bomba ha dilaniato una moschea sunnita di Kabul poco dopo la preghiera settimanale, provocando ufficialmente «10 morti e 15 feriti», secondo i taleban. Ma alcuni media pachistani, che citano il leader della moschea Sayed Fazil Agha, parlano «di più di 50 vittime» ma conferme ufficiali non si avranno. Anche perché i taleban hanno subito (e come sempre) impedito l’accesso ai giornalisti locali.

I soccorsi ai feriti a Kabul

I soccorsi ai feriti a Kabul - Ansa

Nessuno ha ancora rivendicato la paternità dell’attacco, probabilmente di un kamikaze. L’ennesimo messo a segno in Afghanistan in questo mese del digiuno sacro per tutti i musulmani. «L’esplosione è avvenuta due ore dopo la preghiera del venerdì, mentre i fedeli stavano eseguendo rituali» nella moschea Khalifa Saeb, nel centro della capitale. Proprio ieri mattina, il gruppo jihadista Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isis-K), ha rivendicato le due esplosioni a bordo di altrettanti minibus in cui ieri sono morte almeno nove persone a Mazar-i-Sharif. La settimana scorsa una moschea sciita nella stessa città è stata sventrata da un micidiale attentato che ha provocato la morte di almeno 12 persone, e che pure è stato rivendicato dal Isis-K.
E ancora, il giorno successivo almeno 36 persone sono rimaste uccise in un altro attentato contro una moschea a Kunduz (nordest). Alcuni giorni prima, una bomba in una scuola maschile in un quartiere sciita di Kabul ha causato la morte di sei persone.

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