lunedì 19 giugno 2017
Otto Warmbier era stato 17 mese in carcere per aver rubato un poster. Rilasciato il 13 giugno con un forte trauma al cervello. Altri 3 americani prigionieri
Lo studente Usa Otto Warmbier al momento della sua condanna, nell'aprile 2016 (Ansa)

Lo studente Usa Otto Warmbier al momento della sua condanna, nell'aprile 2016 (Ansa)

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Otto Warmbier, lo studente Usa rilasciato dalla Corea del Nord il 13 giugno in stato di coma con un trauma al cervello, è morto. Lo rende noto la famiglia in un comunicato diffuso dall'ospedale dell'Ohio dove era ricoverato.

Warmbier aveva 22 anni ed era uno studente dell'università della Virginia. Era stato condannato a 15 anni dopo aver confessato tra le lacrime di aver rubato uno striscione di propaganda. Dopo oltre 17 mesi in prigione, era stato rilasciato e trasportato in Usa, dove i medici avevano constatato severi danni al cervello, anche se la causa non è ancora chiara. I nordcoreani sostengono si tratti degli effetti del botulismo, ma i medici americani negano questa possibilità.

I familiari: «Morto per le torture»

La famiglia ha ringraziato l'ospedale ma ha osservato che «sfortunatamente il terribile trattamento di torture ricevuto da nostro figlio per mano dei nordcoreani ha fatto sì che non fosse possibile altro esito di quello triste avvenuto oggi».

«È con grande tristezza che abbiamo il dovere di annunciare che nostro figlio, Otto Warmbier, ha completato il suo viaggio. Le terribili torture e i maltrattamenti ricevuti da nostro figlio da parte dei nord coreani non potevano portare a nessun altro risultato», continua la famiglia. Il giovane è morto oggi pomeriggio alle 2.20 ora locale nella sua città, a Cincinnati, Ohio.

Il messaggio di Trump

In un messaggio alla famiglia del ragazzo il presidente Donald Trump ha espresso le «più profonde condoglianze». «Non c'è nulla di più tragico per un genitore che perdere un figlio nel fiore degli anni. I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno alla famiglia e agli amici di Otto e a tutti coloro che lo amavano». La «tragedia di Otto - aggiunge Trump - rende più intensa la determinazione della mia amministrazione per prevenire queste tragedie che accadono a persone innocenti da parte di regimi che non rispettano le leggi e la decenza umana più basilare». Ancora una volta - conclude la nota di Trump - gli Stati Uniti condannano la brutalità del regime nordcoreano e piangono la sua ultima vittima».

Altri 3 americani nelle carceri nordcoreane

Al momento ci sono altri tre prigionieri con cittadinanza americana nelle prigioni di Pyongyang: Kim Dong Chul, imprenditore detenuto dall'aprile del 2015, Kim Sang-duk, ex professore in carcere dal 21 aprile del 2017, e Kim Hak-song, che lavorava alla Pyongyang University of Science and Technology (PUST), università di ispirazione cristiana all'interno del Paese. Nei giorni scorsi alcuni media americani avevano parlato di colloqui segreti tra diplomatici americani e funzionari del regime nordcoreano a Pyongyang e in alcune città europee, sia per stabilire un canale e fermare i programmi nucleari e missilistici del Paese, sia per liberare i prigionieri Usa.

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