lunedì 18 aprile 2022
Stracciati decenni di amicizia tra gli alpini e la popolazione di Rossoch, cresciuta dopo la Seconda guerra mondiale nel nome della pacificazione. Un altro effetto della guerra in Ucraina
Il cippo degli alpini a Rossoch, in Russia, divelto

Il cippo degli alpini a Rossoch, in Russia, divelto - Frame video

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«Da un tragico passato, un presente di amicizia per un futuro di fraterna collaborazione». Tutto cancellato dalla follia della guerra in Ucraina, che ha stracciato decenni di amicizia tra gli alpini e la popolazione di Rossoch, cittadina russa di 62mila abitanti, non lontano dal confine ucraino.

Qui, nel 1942, c’era la sede del Comando del Corpo d’armata alpino, durante la campagna di Russia conclusasi con la tragedia della ritirata sul Don. Per ricordare i caduti di entrambe le parti, l’Associazione nazionale alpini ha realizzato un cippo con una targa, che, nei giorni scorsi, è stato prima sfregiato con la famigerata “Z” usata dalll’armata russa in Ucraina e poi divelto e rovesciato. Il cippo distrutto era stato collocato dall’Ana davanti all’asilo “Sorriso”, una bellissima struttura per l’infanzia che ospita 180 bambini, costruita nel 1993 dai volontari alpini.

«Amarezza e sconforto sono i primi sentimenti che provo – commenta Sebastiano Favero, presidente dell’Ana –. L’Ana è portatrice di messaggi di conciliazione, solidarietà e convivenza civile, che manifesta sempre attraverso interventi concreti, fedele al suo credo di onorare i morti aiutando i vivi. Un’operazione di memoria storica che è fatta soprattutto di uomini, portata avanti pensando sempre alle generazioni future, che non dovrebbero più subire gli errori del passato. Purtroppo la storia fatica ad essere maestra e questo è davvero triste», conclude Favero.

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