giovedì 29 dicembre 2011
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Contro il programma nucleare iraniano è "urgente" rafforzare le sanzioni, decidendo anche un embargo petrolifero. È quanto ha detto, rispondendo alla domanda dell'Adnkronos, il presidente del Consiglio Mario Monti, riferendo dell'esito di una riunione che si è tenuta lo scorso 20 dicembre alla Farnesina a livello di alti funzionari dei cosiddetti Paesi 'like-minded', a cui era presente anche l'Unione Europea."Tutti si sono detti in favore di un urgente rafforzamento degli strumenti di pressione sull'Iran - ha affermato il premier - a cominciare dalla riduzione degli introiti iraniani provenienti dalle esportazioni di greggio"."Tale posizione - ha sottolineato Monti - è condivisa dall'Italia che importa il 13% di greggio" dall'Iran, "con la sola limitazione che l'embargo non riguardi le importazioni che non apportano nuove risorse al programma nucleare"."La sola condizione è che l'embargo non riguardi le importazioni che non apportano nuove risorse finanziarie all'Iran", ha sottolineato il presidente del Consiglio, precisando che "si tratta del petrolio che l'Eni importa a titolo di pagamento di crediti pregressi", ma "non si tratta di apporto di nuove risorse finanziarie all'Iran".
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