giovedì 4 giugno 2015
Il presidente della commissione Ue: "La Commissione insisterà con gli Stati membri, per questa buona causa". E avverte la Gran Bretagna: no compromessi su circolazione lavoratori.
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​Sull'immigrazione "no ad una Ue chiusa e senza cuore", così il presidente dell'esecutivo europeo Jean Claude Juncker, che indica: "La Commissione insisterà con gli Stati membri, per questa buona causa". Juncker ricorda come l'accoglienza dei 28 Paesi alle proposte "non sia stata entusiastica". Ma, evidenzia "sono convinto che la Commissione debba restare ambiziosa". "Non ci si può limitare a piangere guardando i tg, stracciarsi le vesti e fare dichiarazioni altisonanti", prosegue. "Il Libano accoglie due milioni di profughi, così la Giordania. L'Europa è il continente più ricco. Non si può pensare di contingentare gli arrivi o chiudere le nostre frontiere. No ad una Ue chiusa e senza cuore", conclude.
"Non sono disponibile a fare compromessi sulla libera circolazione dei lavoratori in Ue". Così il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker parlando del dialogo col premier britannico David Cameron, che punta a ottenere modifiche alla Costituzione Ue per appoggiare il sì all'Europa in un referendum, entro il 2017.
"Gli Stati membri possono imporre ai cittadini di Paesi terzi, che siano soggiornanti di lungo periodo, l'obbligo di superare un esame di integrazione civica": lo ha stabilito oggi la Corte di giustizia dell'Unione europea respingendo il ricorso di due cittadine extra-Ue residenti in Olanda da oltre 7 anni che hanno impugnato l'obbligo del Governo di superare un esame di educazione civica e di lingua olandese. Per la Corte l'obbligo non viola il diritto del soggiornante e favorisce l'integrazione.
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