lunedì 4 luglio 2011
Davanti ai giudici del Tribunale penale internazionale, l'ex comandante delle forze serbo-bosniache si è presentato a sorpresa alla seconda udienza.
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Ratko Mladic è stato espulso dall'aula del Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia perché si rifiutava di rispondere alle domande ed ascoltare il giudice in silenzio. Il magistrato, Alphons Orie, ha dunque chiesto alla sicurezza di allontanare l'ex capo militare delle forze serbo-bosniache e ha sospeso per pochi minuti l'udienza.Ratko Mladic non si è voluto dichiarare colpevole o innocente davanti ai giudici del Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia. L'ex comandante delle forze serbo-bosniache si è presentato a sorpresa alla seconda udienza, dopo che aveva fatto filtrare che non ci sarebbe andato. Il suo avvocato nominato dalla Corte, Alexandar Aleksic, ha chiesto un rinvio perché il suo assistito non lo aveva avvertito che sarebbe stato presente in aula, ma la richiesta è stata bocciata.Domenica un altro avvocato a Belgrado, Milos Saljic, aveva preannunciato che l'ex generale serbo-bosniaco non si sarebbe presentato in aula «se non obbligato» perché non era stato ancora approvato dalla Corte il suo team difensivo. Mladic, arrestato in Serbia lo scorso 26 maggio dopo 16 anni di latitanza, nella prima udienza aveva chiesto invano un rinvio del processo per studiare le carte che a suo dire contengono «accuse mostruose». L'ex generale è accusato di genocidio e crimini contro l'umanità nel massacro di 8.000 civili musulmani a Srebrenica, in Bosnia e nell'assedio di Sarajevo durante la guerra civile bosniaca del 1992-95.
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