venerdì 17 luglio 2015
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Il traffico illegale di stagno, tungsteno, tantalio e oro, estratti nella Repubblica Democratica del Congo e in nove Paesi confinanti, finisce per finanziare gruppi terroristi. Questi metalli sono presenti in moltissimi dispostivi elettronici di uso comune: per questo Focsiv in Italia e Cidse a livello europeo, assieme ad esponenti della Chiesa cattolica, hanno lanciato un appello contro i «minerali di guerra». Una mobilitazione per far recepire anche dall’Unione Europea la «dovuta diligenza» nell’uso di questi metalli, avendo come modello il Dodd-Frank Act statunitense. Il 20 maggio, gli eurodeputati hanno approvato dopo un faticoso lavoro in commissione un emendamento a una proposta della Commissione europea che introduce la tracciabilità obbligatoria per le 800mila imprese dell’Ue che utilizzano questi minerali. Tocca ora agli Stati membri esprimere la propria posizione, per poi avviare i negoziati fra Ue e stati nazionali.

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