giovedì 3 febbraio 2022
A Baghdad e Babel. Nel 2021, residuati bellici esplosivi hanno ucciso almeno 52 minori e ferito altri 73. Secondo l'Unicef, il numero di vittime tra i ragazzini è aumentato del 67% rispetto al 2020
Un artificiere insegna ai ragazzi di un liceo di Kiev come riconoscere le mine antiuomo e gli ordigni inesplosi

Un artificiere insegna ai ragazzi di un liceo di Kiev come riconoscere le mine antiuomo e gli ordigni inesplosi - Ansa

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Quattro bambini, tre maschi e una femmina, sono stati uccisi e altri due sono rimasti feriti per l'esplosione di un ordigno in due diversi incidenti avvenuti a Baghdad e nella provincia di Babel. Mine e bombe inesplose continuano a causare vittime tra i civili e soprattutto tra i bambini in Iraq, come sottolinea il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (Unicef) che dichiara «i residuati bellici sono mortali per i bambini come la guerra stessa». Nel 2021, residuati bellici esplosivi hanno ucciso almeno 52 bambini e ferito altri 73. Secondo l'Unicef, il numero di vittime tra i bambini è aumentato del 67% rispetto al 2020. Spesso questi tragici incidenti avvengono mentre i bambini svolgono le loro attività quotidiane, come la raccolta della legna, ha dichiarato Sheema SenGupta, Rappresentante Unicef in Iraq.

Il Paese, infatti, è teatro di ricorrenti esplosioni causate da ordigni abbandonati da elementi Daesh, oltre a mine e bombe inesplose lasciate alle spalle dalle guerre che si sono succedute in Iraq. «Tragicamente i bambini che sono particolarmente esposti a questo tipo di incidenti dagli esiti mortali per le loro piccole dimensioni che amplificano gli effetti devastanti dell'esplosione», ha aggiunto SenGupta. L'agenzia delle Nazioni Unite esorta, dunque, il governo a sostenere e intensificare attività di educazione nelle scuole sul pericolo degli ordigni presenti in tutte le aree colpite dalle guerre in Iraq.

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